La Nuova Sardegna

Sassari

Altri sei mesi per la verità sulla morte di Tiana

Altri sei mesi per la verità sulla morte di Tiana

Proroga di indagine per fare chiarezza sulla fine della campionessa di judo scomparsa a febbraio

03 settembre 2021
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SASSARI. Altri sei mesi di indagini per tentare di arrivare alla verità. È stata concessa dal giudice delle indagini preliminari Carmela Rita Serra una proroga nell’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica per accertare la morte di Tiana Tola, l’ex campionessa di judo sassarese pluri premiata a livello nazionale.

È stato il titolare delle indagini, il sostituto procuratore Paolo Piras, a richiedere altro tempo per fare piena luce sulla vicenda. La campionessa di judo era morta in ospedale a Sassari il 2 febbraio scorso. Era stata ritrovata con il volto bluastro, riversa su un fianco e con le braccia rivolte in avanti, come se durante la notte avesse tentato invano di raggiungere il campanello per la richiesta urgente di assistenza e soccorso.

Il figlio Francesco Ardisson aveva presentato un esposto alla magistratura attraverso il legale di famiglia, l’avvocato Alessandra Delrio e la Procura aveva disposto immediatamente il sequestro della salma. Il magistrato aveva affidato al medico legale Salvatore Lorenzoni l’incarico di accertare «causa ed epoca della morte e storia clinica recente della donna». Sei mesi di indagini non sono bastate per arrivare alla verità. L’ex atleta stava combattendo da tempo contro una miastenia grave, una malattia autoimmune caratterizzata da un’interruzione nella trasmissione dei segnali contrattili tra i nervi e i muscoli.

Dall’inizio dell’anno era ricoverata e i familiari a fine gennaio avevano sperato di riportarla a casa, quando i medici avevano assicurato che sarebbe stata dimessa presto. Il 2 febbraio purtroppo il cuore della sette volte campionessa italiana di judo si è fermato per sempre. La Procura vuole capire se sia stato fatto tutto il possibile per salvarle la vita. (l.f.)

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