Cluster nel campo rom: un decesso
di Luigi Soriga
Positiva anche una partoriente, ieri pomeriggio lo screening di massa all’interno della comunità ortodossa
03 settembre 2021
2 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. La possibilità di un cluster esteso nel campo nomadi di Piandanna è molto elevata. Ieri mattina i medici sono andati nella comunità ortodossa per effettuare uno screening di massa e verificare quante persone risultino positive alla prova dei tamponi. Solo oggi però si potranno conoscere gli esiti. Nel frattempo però i segnali sono tutt’altro che confortanti. Infatti uno dei rom che era stato ricoverato nei giorni scorsi, prima in Malattie Infettive e poi nella terapia intensiva covid, proprio la notte scorsa è deceduto per l’aggravarsi delle sue condizioni respiratorie.
L’uomo, che non era vaccinato e aveva contratto la variante delta del virus, era stato intubato e tenuto in vita attraverso la ventilazione forzata. Purtroppo però aveva problemi di obesità, e le terapie intensive non sono bastate ad arginare tutta una serie di complicanze.
Sempre ieri sera una ragazza proveniente dal campo di Piandanna, comunità ortodossa, è risultata positiva al tampone effettuata all’accesso nel reparto di Ostetricia delle Cliniche di San Pietro. La donna infatti aveva le doglie e doveva partorire. Sia la rom che il figlio stanno bene, ricoverate in isolamento finché non si negativizzeranno.
Purtroppo però i due casi indicano chiaramente una situazione critica nell’area di Piandanna. Non si sa quanti siano i residenti già vaccinati, ma si teme non siano tanti. Il focolaio era già attivo da una settimana, e ufficialmente il numero dei positivi, sino a due giorni fa, era di tre persone. Invece altri quattro rom erano in quarantena volontaria, perché appartenenti agli stessi nuclei familiari.
Il campo è diviso in due comunità, quella musulmana e quella ortodossa. Per quanto riguarda il primo versante non sono stati riscontrati casi di positività al virus. Il cluster invece si è sviluppato nella parte ortodossa, con una quarantina di componenti.
Nei giorni scorsi i volontari della protezione civile avevano provveduto a distribuire ai nomadi viveri e beni di prima necessità, proprio per evitare che fossero costretti a lasciare l’area di Piandanna, col rischio di diffondere ulteriormente i contagi.
Ieri pomeriggio, invece, dopo aver ottenuto il consenso da parte delle famiglie ospiti nella struttura, i medici hanno potuto effettuare i test ai quaranta residenti. I risultati, che si conosceranno solamente oggi, potranno determinare la reale entità del cluster.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
L’uomo, che non era vaccinato e aveva contratto la variante delta del virus, era stato intubato e tenuto in vita attraverso la ventilazione forzata. Purtroppo però aveva problemi di obesità, e le terapie intensive non sono bastate ad arginare tutta una serie di complicanze.
Sempre ieri sera una ragazza proveniente dal campo di Piandanna, comunità ortodossa, è risultata positiva al tampone effettuata all’accesso nel reparto di Ostetricia delle Cliniche di San Pietro. La donna infatti aveva le doglie e doveva partorire. Sia la rom che il figlio stanno bene, ricoverate in isolamento finché non si negativizzeranno.
Purtroppo però i due casi indicano chiaramente una situazione critica nell’area di Piandanna. Non si sa quanti siano i residenti già vaccinati, ma si teme non siano tanti. Il focolaio era già attivo da una settimana, e ufficialmente il numero dei positivi, sino a due giorni fa, era di tre persone. Invece altri quattro rom erano in quarantena volontaria, perché appartenenti agli stessi nuclei familiari.
Il campo è diviso in due comunità, quella musulmana e quella ortodossa. Per quanto riguarda il primo versante non sono stati riscontrati casi di positività al virus. Il cluster invece si è sviluppato nella parte ortodossa, con una quarantina di componenti.
Nei giorni scorsi i volontari della protezione civile avevano provveduto a distribuire ai nomadi viveri e beni di prima necessità, proprio per evitare che fossero costretti a lasciare l’area di Piandanna, col rischio di diffondere ulteriormente i contagi.
Ieri pomeriggio, invece, dopo aver ottenuto il consenso da parte delle famiglie ospiti nella struttura, i medici hanno potuto effettuare i test ai quaranta residenti. I risultati, che si conosceranno solamente oggi, potranno determinare la reale entità del cluster.
©RIPRODUZIONE RISERVATA