BONORVA
L’ultimo banditore “Chiccu Belba”
Il ricordo della figura storica del paese nel libro di Marilena Pinna
12 settembre 2021
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BONORVA. Tanti i figli di Bonorva che hanno lasciato il loro ricordo tra la gente. Fra questi il banditore pubblico, che, nella figura dell’ultimo promulgatore, Francesco Puggioni, noto con il nomignolo di “Chiccu Belba”, è stato ricordato dal comitato per i festeggiamenti in onore della patrona, rappresentato dai ragazzi del 1971, con un libretto scritto da Marilena Pinna.
La cerimonia nel sagrato della chiesa intitolata a Santa Maria Bambina, ha ospitato tanta gente che ha voluto assistere alla presentazione del libro nel quale Marilena Pinna ha tracciato il ritratto di un personaggio umile e generoso. Che, dal 1972 al 2009, ha attraversato instancabilmente tutto il paese con la sua tromba al collo per annunciare le novità presenti sul mercato o le richieste più svariate.
E tutti i bonorvesi che lo hanno conosciuto conservano ancora di lui un caro ricordo. «Tra i mestieri e le figure scomparse quello che mi sembra manchi è proprio quella del banditore pubblico – ha scritto Marilena –, con un piccolo ricordo del nostro “Chiccu Belba”, vorrei rendere omaggio, senza grosse analisi sociologiche sulla ricchezza della vita paesana con i suoi pregi e difetti. Abbiamo conosciuto la sua figura e le sue battute ilari ed è difficile che un bonorvese non ricordi almeno una frase, un episodio o un bando che susciti un sorriso».
Emidio Muroni
La cerimonia nel sagrato della chiesa intitolata a Santa Maria Bambina, ha ospitato tanta gente che ha voluto assistere alla presentazione del libro nel quale Marilena Pinna ha tracciato il ritratto di un personaggio umile e generoso. Che, dal 1972 al 2009, ha attraversato instancabilmente tutto il paese con la sua tromba al collo per annunciare le novità presenti sul mercato o le richieste più svariate.
E tutti i bonorvesi che lo hanno conosciuto conservano ancora di lui un caro ricordo. «Tra i mestieri e le figure scomparse quello che mi sembra manchi è proprio quella del banditore pubblico – ha scritto Marilena –, con un piccolo ricordo del nostro “Chiccu Belba”, vorrei rendere omaggio, senza grosse analisi sociologiche sulla ricchezza della vita paesana con i suoi pregi e difetti. Abbiamo conosciuto la sua figura e le sue battute ilari ed è difficile che un bonorvese non ricordi almeno una frase, un episodio o un bando che susciti un sorriso».
Emidio Muroni