La Nuova Sardegna

Sassari

Perizia sui battelli elettrici inutilizzati

Perizia sui battelli elettrici inutilizzati

Il Comune l’ha affidata all’ingegner Scotti per valutare lo stato delle imbarcazioni 

12 settembre 2021
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PORTO TORRES. I due battelli elettrici di proprietà del Comune di Porto Torres sono fermi da quattro anni nel cantiere navale della famiglia Polese e non sono stati mai utilizzati per offrire un servizio di mobilità sostenibile tra le cale dell’isola dell’Asinara. Qualcosa ora si muove, finalmente, all’interno dell’amministrazione comunale, che ha affidato al’ingegnere Luigi Scotti la redazione della perizia sulle motonavi gemelle denominate Cala d’Oliva e Cala Reale. Il Comune intende infatti utilizzare quanto prima possibile le imbarcazioni finanziate attraverso il bando del ministero dell’Ambiente per la mobilità sostenibile nelle isole minori e si rende quindi indispensabile fare una perizia al fine di valutare le attuali condizioni dei battelli elettrici.

Il preventivo presentato da Scotti è di importo pari ad 2mila 500 euro ed è relativo alla prestazione professionale necessaria per la valutazione dello stato attuale dei battelli elettrici. Una storia travagliata e per certi versi paradossale quella delle imbarcazioni, la cui sperimentazione sull’isola parco è sempre stata rinviata senza una spiegazione esaustiva da parte dell’istituzione.

Il 17 maggio 2012 veniva aggiudicata alla ditta Agromare, con sede in provincia di Salerno, la fornitura di 2 battelli elettrici per l’importo netto di 378mila 840 euro, derivante da un ribasso percentuale offerto del 23 per cento. E a settembre dello stesso anno veniva stipulato regolare contratto di appalto tra il Comune e la società Agromare per la fornitura di 2 battelli elettrici: il 13 febbraio 2014 si approvava la variante al progetto delle stesse imbarcazioni, per un importo complessivo di 74mila 600 euro, e nel 2016 veniva registrato a Sassari l'atto di trasferimento di proprietà delle imbarcazioni al Comune di Porto Torres.

I battelli sono arrivati a Porto Torres a metà agosto 2017, per essere sperimentati nelle acque del porto dopo una settimana, ma a quanto pare nulla era stato possibile fare perché mancava il passaggio di consegne dalla casa costruttrice al Comune. (g.m.)

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