Il fascino indiscusso di Turris Libisonis
In un mese e mezzo oltre mille persone hanno visitato l’area archeologica
17 settembre 2021
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PORTO TORRES. Mille e ottantatrè visitatori in poco più di un mese e mezzo: è un buon risultato quello registrato dall'Antiquarium Turritano e dall'annessa area archeologica di Turris Libisonis dopo la riapertura del 24 luglio, seguita a due anni di chiusura causa lavori di restyling. Dei 1083 visitatori, 808 (il 74,6%) sono paganti: 737 sono gli italiani (68%) mentre tra i 346 stranieri prevalgono come sempre, grazie alla presenza dei collegamenti marittimi con i porti francesi e con Barcellona, francesi, spagnoli, tedeschi ed inglesi, con qualche americano e canadese.
Il dato è incoraggiante, in particolare se si considera che arriva nonostante le restrizioni imposte dalle misure di contrasto della pandemia. Per accedere all'area archeologica è infatti necessaria la prenotazione; per visitare il complesso occorre esibire il green pass, oppure un certificato attestante la negatività al tampone effettuato entro le 48 ore dall'ingresso o di avvenuta guarigione dal covid non oltre sei mesi. A queste si aggiungono il contingentamento degli ingressi - massimo venti presenze in contemporanea all'interno del museo, cinque per gruppo in area archeologica - e, soprattutto, le ulteriori limitazioni dovute agli orari- dalle 9 alle 16 con visite accompagnate in area archeologica alle 9, alle 10.30, alle 12 ed alle 15 - dal martedì al sabato, con chiusura la domenica ed il lunedì.
Le restrizioni sugli orari sono causa di qualche lamentela dei visitatori che si chiedono come sia possibile adottare orari tanto limitanti per loro stessi - e per le potenzialità del complesso - in un periodo come quello estivo, nel quale di giorno si superano spesso i trenta gradi e in una località di mare sarebbe semplice coniugare un tuffo nelle acque di Balai con una visita alle bellezze storiche da effettuarsi in orari più consoni. Lamentele che impongono una riflessione sulla necessità ormai improrogabile di stipulare una convenzione per la gestione per offrire un servizio più adatto alle potenzialità del sito.
Emanuele Fancellu
Il dato è incoraggiante, in particolare se si considera che arriva nonostante le restrizioni imposte dalle misure di contrasto della pandemia. Per accedere all'area archeologica è infatti necessaria la prenotazione; per visitare il complesso occorre esibire il green pass, oppure un certificato attestante la negatività al tampone effettuato entro le 48 ore dall'ingresso o di avvenuta guarigione dal covid non oltre sei mesi. A queste si aggiungono il contingentamento degli ingressi - massimo venti presenze in contemporanea all'interno del museo, cinque per gruppo in area archeologica - e, soprattutto, le ulteriori limitazioni dovute agli orari- dalle 9 alle 16 con visite accompagnate in area archeologica alle 9, alle 10.30, alle 12 ed alle 15 - dal martedì al sabato, con chiusura la domenica ed il lunedì.
Le restrizioni sugli orari sono causa di qualche lamentela dei visitatori che si chiedono come sia possibile adottare orari tanto limitanti per loro stessi - e per le potenzialità del complesso - in un periodo come quello estivo, nel quale di giorno si superano spesso i trenta gradi e in una località di mare sarebbe semplice coniugare un tuffo nelle acque di Balai con una visita alle bellezze storiche da effettuarsi in orari più consoni. Lamentele che impongono una riflessione sulla necessità ormai improrogabile di stipulare una convenzione per la gestione per offrire un servizio più adatto alle potenzialità del sito.
Emanuele Fancellu
