La Nuova Sardegna

Sassari

Un centro ludico nell’ex lavatoio

di Paoletta Farina
Un centro ludico nell’ex lavatoio

Nuova vita dell’ex casa “Regina Margherita”: laboratori, progetti ambientali, attività sociali e sportive

23 settembre 2021
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SASSARI. Da casa di riposo per anziani a luogo aperto ai bambini e alle associazioni che si occupano di ambiente, cultura, attività sociali e sport. In un luogo ricco di storia, con un parco urbano di quasi 9 ettari dove ulivi e alberi monumentali come i celebrati mirti secolari, lecci e querce danno un valore aggiunto a un’area che forse non è abbastanza conosciuta nonostante la sua grande bellezza.

Per la casa Regina Margherita, la Fondazione onlus che si affaccia sul piazzale del santuario di San Pietro in Silki è una rinascita che è cominciata qualche anno fa e che adesso ha visto una nuovo impulso con il restauro e il cambio di destinazione d’uso su progetto dell’architetto Francesco Poddighe, approvato dal Comune, del Padiglione Franchetti. Cioè dell’ex lavatoio, costruito nel 1934, e che porta il nome dell’architetto che lo progettò, diventerà un centro ludico per i piccoli. I bambini hanno già spazi per loro nell’ex istituto per anziani, ma verranno ulteriormente incrementati anche grazie a un altro progetto, quello della Uisp che realizzerà un asilo Montessori con finanziamenti ottenuti dalla Fondazione del Sud.

È un cantiere sempre aperto l’istituto a fianco della chiesa di San Pietro, ex convento dei frati di cui conserva le celle e gli altri ambienti. L’attività non si è mai fermata dopo la chiusura come residenza per anziani, avvenuta nel 2012, dopo 140 di vita di un’istituzione cittadina nata come ricovero per i poveri nel 1870. Al piano terra sono state realizzate sale di lettura, al primo piano altre sale di lettura cablate dove si svolgono corsi di formazione. È stato riqualificato l’Ostello del Beato Pacifico da Cerano dove vivevano le suore e che ora ospita una residenza utilizzata soprattutto dai familiari di pazienti ricoverati negli ospedali cittadini. Nel corso degli ultimi anni gli spazi all’aperto sono stati aperti a rilassanti corsi di yoga sotto gli ulivi ed è sorto un laboratorio di arte terapia e intreccio nel piazzale dei Gelsi. Viene coltivato un orto, dove cresce tra l’altro l’erba medica e dove va a brucare Ulisse, un cavallino bianco dell’Asinara che con il cavallino della Giara Otello sono le mascotte dell’istituto. In quel parco rigoglioso, e ricco di canali e sorgenti, è stato avviato un laboratorio ambientale per la depurazione delle acque attraverso l’utilizzo delle canne a cui collaborano le Università di Cagliari, di Trieste e il Politecnico di Torino. Studenti Erasmus lo frequentano nell’ambito degli scambi internazionali europei.

L’ex Istituto Regina Margherita è anche la sede del Wwf, l’associazione ambientalista che anni fa si battè, con l’attuale presidente Wanda Casula, contro la realizzazione di una strada che avrebbe distrutto e alterato la bellezza di un parco giunto fino ai giorni nostri integro. In tutto sono otto le associazioni che operano all’interno della proprietà della onlus e che contribuiscono a preservarla e conservarla nel solco di quanto fecero prima i monaci e poi i successivi proprietari, tra cui in tempi più recenti il Duca dell’Asinara: la sua casa, purtroppo diroccata, è un’altra testimonianza di un passato da salvaguardare.

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