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Sassari

Allevatore in causa con l’Anas, il Ctu: l’esproprio vale di più

Allevatore in causa con l’Anas, il Ctu: l’esproprio vale di più

SASSARI. A febbraio dello scorso anno era stato protagonista di una battaglia solitaria contro l’Anas vietando l’accesso agli operai di uno dei cantieri della Sassari-Olbia nel suo terreno di Ardara....

25 settembre 2021
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SASSARI. A febbraio dello scorso anno era stato protagonista di una battaglia solitaria contro l’Anas vietando l’accesso agli operai di uno dei cantieri della Sassari-Olbia nel suo terreno di Ardara. A chiudere l’ingresso ai mezzi dell’impresa era stato un allevatore di Nughedu San Nicolò. Esasperato, aveva spiegato, per le promesse mancate.

Le sue pecore bevevano acqua con fango, pascolavano sempre nel medesimo appezzamento di terreno e da quando erano cominciati i lavori del primo lotto della quattro corsie, Antonio Sulas, 66 anni, aveva avuto un calo drastico della produzione: «Mi sono morte una settantina di pecore – aveva raccontato – L’ Anas non ha mantenuto le promesse che aveva fatto, a queste condizioni nel mio terreno non si entra». Un lotto, quello del pastore di Nughedu, destinatario – insieme a un’altra cinquantina – della procedura di esproprio disposta nell’ambito dei lavori per la realizzazione della Sassari-Olbia. L’azienda era stata divisa letteralmente in due sezioni dalla nuova strada. Con interclusione della zona nord che risultava priva di accesso e sostanzialmente chiusa. Una porzione, però, considerata di vitale importanza per la sopravvivenza, la gestione e la cura del patrimonio zootecnico di Sulas. L’uomo si era rivolto all’avvocato Pietro Fresu e a ottobre del 2019 aveva nominato un tecnico di fiducia perché eseguisse una perizia per determinare l’indennità degli immobili da espropriare a seguito dei lavori. Secondo l’ Anas, infatti, gli sarebbero spettati 150mila euro ma l’allevatore di Nughedu non aveva visto un centesimo, anche perché l’offerta “al rialzo” che gli era stata prospettata in seguito ai danni subìti dall’allevamento l’aveva rispedita al mittente. Troppo pochi quei soldi.

Ora il caso è approdato in appello e il Ctu Ettore Crobu (agronomo) nominato dai giudici ha risposto al quesito sul reale valore di mercato delle superfici oggetto del provvedimento di esproprio e ha stabilito che il totale dell’indennizzo che l’Anas deve corrispondere all’allevatore è di 237.396,20 euro. Quasi centomila euro in più, quindi, rispetto all’offerta iniziale. La corte d’appello deciderà a febbraio. (na.co.)

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