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Sassari

Sassari, «Dopo anni riusciamo a dormire»

Luca Fiori
Sassari, «Dopo anni riusciamo a dormire»

La chiusura di un locale da parte della polizia locale dopo le risse continue ha riportato la serenità

01 ottobre 2021
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SASSARI. «Quando nel 1979 ho comprato quelle due casette lì a metà del vicolo questo era un paradiso. La sera prendevano la chitarra, ci si sedeva a cantare e chiacchierare con tutto il vicinato e c’era sempre qualcuno pronto ad arrostire. Sono passati più di quarant’anni è vero, e i tempi sono cambiati, ma gli ultimi tre li abbiamo passati senza poter chiudere occhio la notte per le risse e le urla disumane, un vero incubo. Da qualche giorno finalmente è tornata la quiete».

Paolo Leoni, sassarese di 76 anni, vive con la famiglia in vicolo San Cristoforo, a pochi metri dal retro del bar di via San Donato, teatro qualche giorno fa di una maxi rissa tra extracomunitari, quasi tutti con precedenti penali per spaccio di stupefacenti.

La quiete di cui parla, in questo angolo della città vecchia è tornata martedì mattina, quando gli agenti della polizia locale hanno notificato ai proprietari del bar un provvedimento di chiusura di novanta giorni. Tre mesi di tempo per mettersi a norma, altrimenti scatterà la chiusura definitiva.

«Questa zona era diventata un inferno - racconta il 76enne - e a niente erano servite le nostre raccolte di firme e le richieste di intervento quasi all’ordine del giorno. Solo lo scorso anno - prosegue - ho presentato sette esposti alla Procura e alle forze dell’ordine, ma sembrava che di questo quartiere non importasse niente a nessuno. Le ultime notti - aggiunge il pensionato - siamo rinati. Senza le urla, gli schiamazzi, le risse e le bottiglie spaccate contro le auto in sosta o le nostre abitazioni riusciamo finalmente a dormire». Mentre racconta del suo glorioso passato da ristoratore a Olbia, seduto su una panchina all’ingresso del caratteristico vicolo in cui vive, Paolo Leoni si illumina in volto quando vede avvicinarsi a piedi gli agenti del posto fisso della polizia locale che quotidianamente presidiano il centro storico. «Ultimamente si vedono più spesso anche polizia e carabinieri - commenta il pensionato - perché qui i problemi ci sono anche di giorno. È vero che la notte ora le cose vanno meglio - spiega - ma la mattina si continua a spacciare. Solo con la presenza costante delle forze dell’ordine si potrà interrompere questo traffico continuo. Qui davanti c’è una scuola - prosegue Paolo Leoni - eppure in questa zona lo smercio di stupefacenti non si ferma neanche negli orari in cui passano i bambini. Io lo vedo come fanno - prosegue il 76enne - sassaresi e nigerini ora lavorano insieme. I clienti telefonano allo spacciatore quando stanno arrivando in zona, poi si infilano in queste viuzze e da qualche finestra o da qualche portone che si apre improvvisamente riescono a ottenere quello che stanno cercando. Tutto intorno - conclude il pensionato - decine di sentinelle controllano che non arrivi nessuno. Spero che finisca anche questo schifo e quest’angolo di città ritorni com’era tanti anni fa, quando ho deciso di venire a vivere qui».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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