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Sassari

Travolto dal carico del tir a Ploaghe chieste due condanne

Travolto dal carico del tir a Ploaghe chieste due condanne

PLOAGHE. Tre anni di reclusione per Stefano Libero Lucianu, 59 anni di Buddusò, proprietario del Tir che trasportava un pesante carico di acciaio che a novembre del 2016 travolse e uccise l’autista...

01 ottobre 2021
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PLOAGHE. Tre anni di reclusione per Stefano Libero Lucianu, 59 anni di Buddusò, proprietario del Tir che trasportava un pesante carico di acciaio che a novembre del 2016 travolse e uccise l’autista ozierese Tonio Farris, di 41 anni, e un anno e quattro mesi per Francesco Catalano, 48 anni di Gela, l’autista che condusse il mezzo da una ditta di Padova fino al porto di Livorno.

Sono le richieste di condanna avanzate ieri mattina dal pubblico ministero Enrica Angioni nei confronti dei due imputati (difesi dagli avvocati Mariano Mameli e Marco Costa) a processo per omicidio colposo.

Per la Procura della Repubblica di Sassari l’autoarticolato che Farris trasportò dal porto di Olbia fino a Ploaghe sarebbe stato privo di sistemi di ancoraggio per la fissazione del carico. La vittima era rimasta schiacciata da oltre 900 chili di acciaio che avrebbe dovuto consegnare a un’impresa. La tragedia si era consumata il 28 novembre di cinque anni fa poco prima delle 9 del mattino all’ingresso di Ploaghe, in un piazzale utilizzato come deposito dalla “Cfc srl”, la ditta che si stava occupando dell’installazione e della manutenzione delle pale eoliche nel territorio. Quando aveva aperto la sponda laterale del cassone del Tir che trasportava le componenti in acciaio, il camionista era stato travolto da un carico di oltre 900 chili. Tonio Farris non aveva avuto il tempo di scansarsi: quando aveva spostato il telone del mezzo e liberato la sponda per consentire al titolare della “Cfc” e a un suo dipendente di scaricare il materiale proveniente da una ditta di Grantorto, era stato investito da una valanga d’acciaio. Dopo aver lanciato l’allarme e dato le indicazioni ai soccorritori Salvatore Fonsa e il suo dipendente avevano preso un muletto e spostato il pesante carico di barre metalliche finito sopra il corpo di Tonio Farris. Ma poco dopo il suo cuore si era fermato per sempre. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile nel processo con l’avvocato Stefano Carboni. La sentenza è prevista per metà ottobre. (l.f.)

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