La Nuova Sardegna

Sassari

Sfida a due pensando al boom demografico

di Andrea Massidda
Sfida a due pensando al boom demografico

Il sindaco uscente Faedda se la vedrà con la leader dell’opposizione Simula Ricette diverse per preparare il paese a una crescita che si annuncia epocale

04 ottobre 2021
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OLMEDO. Comodamente adagiato a metà strada tra il capoluogo e la Riviera del Corallo (a Sassari ci si arriva in poco più di dieci minuti percorrendo senza troppo traffico la “Quattro corsie”, mentre le più belle spiagge di Alghero sono a un tiro di schioppo, proprio come lo è l’aeroporto di Fertilia), Olmedo gode di una posizione geografica strategica da tutti i punti di vista. È anche per questo motivo che – in assoluta controtendenza con la maggior parte dei paesi sardi dell’entroterra – chi si appresta a governarlo per i prossimi cinque anni non si troverà a fare i conti con il grave problema dello spopolamento, bensì con un facilmente ipotizzabile boom demografico che dovrebbe concretizzarsi sin dalla fine dell’emergenza pandemica. Lo sanno bene i due candidati in corsa per conquistare la fascia tricolore tra domenica 10 e lunedì 11 ottobre: uno è il sindaco uscente Mario Antonio Faedda (per tutti Toni), sostenuto dalla lista civica “Olmedo Domani”; l’altra è Angela Simula, sinora leader dell’opposizione, supportata dalla lista civica “Su Mezoru”. Tra i poco più degli attualmente quattromila ulumedesos residenti, quelli aventi diritto al voto dovranno dunque scegliere tra la continuità amministrativa e una nuova proposta di esecutivo. L’esito della campagna elettorale, che si sta svolgendo senza i toni accesi che avevano caratterizzato le precedenti tornate, non è affatto scontato. I contendenti hanno idee diverse, ma piuttosto chiare. Tuttavia a una settimana dal voto l’unica cosa certa è che il vincitore avrà una responsabilità epocale e che dovrà provvedere all’adeguamento del Puc al Piano paesaggistico regionale e, soprattutto, all’approvazione del Piano particolareggiato del centro storico, ossia i due strumenti urbanistici che disegneranno il futuro del territorio.

“Olmedo Domani”. Cinquantuno anni, avvocato con un passato da minatore nelle cave locali dove sino a pochi anni fa si estraeva bauxite, Toni Faedda ostenta orgogliosamente un atteggiamento green presentandosi con un’auto elettrica. «Quando nel 2016 mi hanno eletto – racconta – il Comune non era dotato di alcun mezzo, persino i vigili urbani andavano a piedi. Ora abbiamo due macchine acquistate grazie a dei finanziamenti regionali con fondi europei, e l’obiettivo è quello di dotare il paese di almeno due colonnine per la ricarica». Ma certo questo non è certo l’unico progetto in cantiere. «I cinque anni trascorsi – dice – sono stati segnati da una prolungata crisi economica aggravata dalla pandemia, con conseguenze sociali in particolare per i soggetti più fragili della nostra comunità. Tuttavia, grazie a una oculata gestione e alle ingenti risorse ottenute, nonostante permangano sensibili criticità nel bilancio del Comune, siamo ora in grado di rivolgere l’attività amministrativa a nuovi e importanti obiettivi, a partire dall’istruzione, lo sport, la cultura e il turismo. Infatti – continua Faedda – chiedo il rinnovo della fiducia ai miei concittadini e nel frattempo lancio un appello alle persone che in futuro potrebbero prendere la residenza qui: venite da noi, stiamo preparando una località accogliente con tutti i servizi e con una particolare attenzione sia all’infanzia che alla terza età».

Faedda, accusato dall’opposizione di aver trascurato il verde e il decoro urbano, ribatte deciso: «Nel prossimo quinquennio intendiamo migliorare le aree pubbliche esistenti e creare nuovi spazi da dedicare al tempo libero. In particolare ci proponiamo di creare un nuovo parco giochi dedicato a famiglie e bambini, di riqualificare lo stabile della scuola secondaria di primo grado che ospiterà l’ostello della gioventù, la sala prove per i gruppi musicali e la sede delle associazioni locali. Poi vogliamo ultimare l’anfiteatro comunale e realizzare la pista ciclabile».

“Su Mezoru”. Il nome della lista che vede come candidata a sindaca la cinquantaseienne archeologa e ricercatrice storica Angela Simula, è davvero tutto un programma. Nella variante del logudorese che si parla a Olmedo “su mezoru” significa “il miglioramento”, e il resto dello slogan (“pro mudare sa idda”) sta per “cambiare il paese”, anche se il verbo “mudare” indica precisamente il vestirsi a festa. Cambiare abbellendosi, dunque. «Pensiamo a un centro storico più curato nelle facciate e nei cortili – spiega – e alla valorizzazione del verde con zone pedonali e percorsi praticabili, aree relax e giochi per bambini in sicurezza. Siamo inoltre convinti – continua la candidata – che la cultura e l’istruzione siano un investimento fondamentale per il futuro di Olmedo. Vogliamo stimolare e ispirare le nuove generazioni attraverso un percorso scolastico di cittadinanza attiva, ma anche promuovere l’identità culturale e la politica linguistica del bilinguismo, riappropriandoci delle nostre radici per sviluppare il futuro miglioramento della comunità, rafforzato dalla conoscenza del nostro passato».

E se per quanto riguarda le politiche sociali l’impegno della squadra capitanata da Angela Simula è quello di «promuovere azioni di inclusione, parità e benessere e di creare un “Progetto di vita integrato in società” in cui far convergere i servizi dedicati per i disabili adulti», relativamente all’ecologia e il territorio il proposito è di «portare a termine i progetti delle opere pubbliche già finanziati e ottenere fondi per terminare le incompiute, valorizzare il patrimonio edilizio comunale esistente, curare il decoro e la pulizia dell’intero paese attraverso un progetto di cittadinanza attiva, ampliare il cimitero, dopo l’esecuzione dei lavori archeologici, nella parte delimitata dal vincolo di interesse archeologico e realizzare un piano prevenzione incendi con fasce tagliafuoco nelle zone di maggiore rischio». Nel capitolo promozione economica spicca il marketing territoriale e la stimolazione del cosiddetto turismo long stay, un turismo stanziale che si integri con il territorio, ne condivida cultura e tradizioni, in armonia con la popolazione».

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