La Nuova Sardegna

Sassari

Un borgo incantato che si affida alle donne

di Roberto Sanna
Un borgo incantato che si affida alle donne

Giovannina Fresi unica candidata nel paese più piccolo della provincia Un centro a rischio spopolamento che sta perdendo tutti i servizi essenziali

06 ottobre 2021
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MONTELEONE ROCCA DORIA. In un paese di 120 abitanti dove mancano tanti presidi essenziale, l’unico modo per restare vivi e sperare in un futuro migliore è continuare a tenere aperto il municipio. Negli ultimi anni Monteleone Roccadoria ha visto sparire qualsiasi attività: è andata via la banca, le Poste aprono a giorni alterni, non c’è un negozio di generi alimentari e nemmeno una farmacia, ha chiuso il ristorante. Ha chiuso anche il bar e questo, per un paese in Sardegna, è un pessimo segnale, come quello di un comandante che ammaina la bandiera in segno di resa. Resta solo il municipio a certificare il battito cardiaco e questo piccolo centro si affida alle donne per non arrendersi allo spopolamento e morire di consunzione.

Giovannina Fresi guida la lista “Nuovi orizzonti per Monteleone Rocca Doria-Futuro e tradizione” composta per il cinquanta per cento da donne: Miriam Arpe, Leonardo Caria, Angelo Fresi, Giovanni Stefano Fresi, Monica Fresi, Stefano Murru, Francesco Gaetano Pedrini, Emanuela Porqueddu, Flavia Shanini, Rita Verdi sono i nomi che le fanno compagnia in questa coraggiosa avventura, che nasce esclusivamente dall’amore per il paese e dal sogno di vederlo rinascere come merita.

Amore senza confini. Seduto su una rocca di tufo a 400 metri sul livello del mare con vista sul Temo, questo borgo è un concentrato di storia e natura come forse nessun altro in Sardegna. Ci sono tracce di presenze nuragiche e puniche, ma il periodo d’oro è quello vissuto nel Medioevo sotto il dominio dei Doria che lo dotarono di mura e fortezza. Passeggiando nelle vie deserte il passato si respira a pieni polmoni e la vista è confortata dalle bellezze naturalistiche. Proprio da qui parte la candidatura di Giovannina Fresi che prova a prendere il testimone dall’uscente Antonello Masala, in carica per tre mandati consecutivi. L’avversario da battere, così, si chiama quorum e non va sottovalutato quando si parla di numeri risicati di elettori perché basta poco, anche un’influenza, per mandare a vuoto l’appuntamento con le urne. Avvocata, sposata e madre di tre figli, Giovannina Fresi porta al suo paese tutto il senso di responsabilità e il coraggio che una decisione di questo genere comporta: «Ho deciso di candidarmi perché ho ascoltato la chiamata della mia comunità, che sta vivendo un momento di grande fragilità. Ho riflettuto a lungo, anche con la mia famiglia, all’inizio titubante, sul fatto di accettare o meno. Alla fine ho deciso per il sì e da quel momento si sono schierati tutti con me, avere il sostegno della famiglia è una spinta in più, so bene che mi attendono oneri e grandi sacrifici che sono pronta ad affrontare. D’altra parte sarebbe anche un grande onore rappresentare come sindaca il mio paese, col quale il legame resta molto stretto nonostante sia andata via da diversi anni. A Monteleone ho vissuto fino alla conclusione delle scuole medie, poi i miei genitori hanno deciso di trasferirsi a Pozzomaggiore per permettermi di frequentare il liceo e successivamente l’università a Sassari. In paese continuavo comunque a rientrare, anche se le visite col tempo si sono diradate. Ora risiedo a Pozzomaggiore, dove alcuni anni fa ho vissuto un’esperienza in politica con l’allora sindaco Giovanni Tanda, ma il legame con Monteleone Rocca Doria è rimasto fortissimo, tuttora mio fratello si occupa dell’azienda di allevamento che era di mio padre. Diciamo che hanno saputo toccare le mie corde sentimentali e noi donne, si sa, siamo molto sensibili su questo versante».

Abbandono e rinascita. Di quel periodo spensierato oggi è rimasto molto poco e Giovannina Fresi vuole dare il via alla rinascita: «Ho un ricordo bellissimo della mia infanzia – racconta –. Gli abitanti erano oltre duecento, eravamo una bella realtà agropastorale con tanti servizi, ho frequentato la scuola materna e quella elementare mentre per le medie andavo a Romana con lo scuolabus. Ora ha chiuso praticamente tutto e se per le scuole possiamo parlare di un problema generale legato al calo demografico, il resto è un problema serio: per fare la spesa bisogna aspettare che venga il camion degli ambulanti due volte alla settimana, la banca non c’è più, ha chiuso pure l’ultimo bar. Un disagio che si spiega con tutte le difficoltà vissute dai piccoli centri, acuite da una posizione geografica molto particolare. In paese sono rimaste poche famiglie, con pochi giovani e un’alta percentuale di persone fragili. È a tutti loro che bisogna pensare, per consentire di vivere serenamente adesso e avere anche un futuro migliore. Quando abbiamo cominciato a stendere il nostro programma abbiamo pensato a ognuno degli questi abitanti. Persone che nonostante siamo rimaste sole, con coraggio presidiano il territorio e hanno delle aspettative nei confronti di chi le governa. Ecco, il programma è stato fatto in funzione di queste giuste aspettative».

Donne in prima linea. Se eletta, Giovannina Fresi sarebbe la prima sindaca di Monteleone Rocca Doria e anche l’unica donna a capo di un piccolo Comune in Sardegna, nonché una delle poche in Italia nei piccoli borghi. Un dato che definisce “allarmante” anche a livello nazionale, in questa tornata di elezioni amministrative e per questo sottolinea l’alta componente femminile della lista, con tante donne che «generosamente hanno messo a disposizione il loro tempo, le capacità acquisite nel mondo del lavoro, nella società e in famiglia, per un progetto amministrativo in cui crediamo fortemente». Un progetto che punta «a valorizzare le nostre peculiarità e far diventare punti di forza quelli che adesso sono punti deboli. Mi presento serena e in punta di piedi, con grande umiltà. È una grande sfida e noi avvocati le sfide siamo abituati ad affrontarle ogni giorno».

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