La Nuova Sardegna

Sassari

Porto Torres, sei mesi a caccia dell’assassino

di Gianni Bazzoni
Porto Torres, sei mesi a caccia dell’assassino

Il corpo senza vita di Mario Sedda, ucciso con una coltellata, venne trovato in un terreno in via Sassari

11 ottobre 2021
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SASSARI. Sei mesi e nessuna risposta. Sembrava una indagine facile quella sulla morte di Mario Sedda, 39 anni di Porto Torres, ucciso con una coltellata e abbandonato in un terreno in via Sassari, all’ingresso della città turritana a poca distanza da un nucleo di villette. Dal primo aprile, giorno del ritrovamento del corpo senza vita del giovane, l’inchiesta dopo una brusca accelerazione nella fase iniziale sembra avere imboccato un percorso più impegnativo. E così si è passati dall’impressione di una soluzione in pochi giorni a una lunga attesa avvolta nell’incertezza. Nell’ultimo periodo sui social si sono succeduti gli appelli per cercare di tenere viva l’attenzione attorno al grave fatto e con il passare del tempo è cresciuta anche la paura che si possa andare verso un altro caso insoluto. Una di quelle storie dove se la vittima è uno degli ultimi, di quei ragazzi sfortunati che hanno avuto un percorso della vita sempre in salita, allora sembra non esserci troppa fretta nell’arrivare alla soluzione di un omicidio che invece ha lasciato il segno in una comunità che ancora si interroga sull’accaduto. E la domanda è insistente, proprio perchè è stata uccisa una persona indifesa che manco si è resa conto del pericolo al quale stava andando incontro.

Chi è stato a uccidere Mario Sedda e perchè? Attorno a questi interrogativi si è sviluppata l’attenzione in questi mesi. L’inchiesta è stata affidata al sostituto procuratore della Repubblica di Sassari Angelo Beccu: un uomo di 60 anni (risultato tra gli ultimi ad avere frequentato la vittima), disoccupato, portotorrese, è stato iscritto nel registro degli indagati. Gli sono stati sequestrati gli indumenti e il telefonino, materiale che è stato affidato al Ris di Cagliari che di recente ha concluso gli accertamenti. Il 60enne, che ha ammesso di conoscere Mario Sedda e di averlo incontrato anche poco prima dell’omicidio, si è dichiarato però totalmente estraneo al delitto.

Nell’attività investigativa - della quale si stanno occupando i carabinieri della compagnia di Porto Torres - ci sono altre tre persone sospettate e sulle quali sono in corso accertamenti. Conoscevano bene Mario Sedda e lo avevano frequentato nell’ultimo periodo, fino a poco prima del delitto. Alcuni dettagli avrebbero spinto gli investigatori ad approfondire aspetti specifici legati a singoli episodi.

L’inchiesta è molto delicata e ha mosso piccoli passi. Quelli legati al tipo di arma usata per uccidere Mario Sedda, un coltello in ceramica (quindi con una lama molto dura e non flessibile, che infatti si è spezzata e una parte è rimasta conficcata sotto lo zigomo della vittima), e poi ci sono le immagini registrate da alcune telecamere. Postazioni un po’ defilate rispetto al punto in cui è stato ritrovato il corpo del 39enne di Porto Torres ma che - a quanto pare - potrebbero avere rilevato alcuni passaggi ritenuti importanti.

Secondo il medico legale, la morte di Mario Sedda sarebbe da retrodatare di circa 48 ore rispetto al momento del ritrovamento del corpo avvenuto la sera del primo aprile di quest’anno. É possibile che qualcuno abbia visto o sentito qualcosa, e che altri abbiano raccolto voci e indicazioni che potrebbero tornare utili agli investigatori. Chi sa, anche in forma anonima, può fare arrivare i messaggi.

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