La Nuova Sardegna

Sassari

Il Verdi riparte a capienza piena

di Roberto Sanna
Il Verdi riparte a capienza piena

Anche il teatro più amato dai sassaresi si prepara a vivere la prima “vera” stagione dopo la pandemia

14 ottobre 2021
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SASSARI. Il Teatro Verdi spalanca le porte in tutta la sua bellezza. Le nuove norme del governo hanno fatto cadere le ultime restrizioni per il mondo dello spettacolo e così anche uno dei luoghi della cultura più amato dai sassaresi anche per la grande storia che racchiude, fatta non solo di spettacoli, riprenderà a capienza piena per la stagione 2021/22.

Inaugurato nel 1884, distrutto da un incendio nel 1923 e ricostruito qualche anno dopo grazie a una generosa sottoscrizione, è stato ristrutturato negli anni Ottanta e in vista di questa vera e propria ripartenza si presenterà ai sassaresi tirato a lucido: il “Verdi” infatti è l’unico teatro privato di Sassari e la proprietà, costituita da un gruppo di famiglie sassaresi, non ha trascorso inutilmente questo lungo periodo di chiusura e restrizioni e ha reinvestito nella manutenzione e nel miglioramento dell’edificio di via Politeama i proventi dell’affitto. E proprio la sintonia tra privati permetterà di poter partire al più presto con una programmazione di qualità, all’altezza delle precedenti stagioni: la gestione, da qualche anno, è infatti affidata alla Cooperatva Teatro e/o Musica, altra prestigiosa istituzione culturale cittadina, che già scalpita per riaccendere le luci e sollevare il sipario. «Abbracciando lo spirito da mecenati – dichiara Carlo Solinas presidente e rappresentante dei proprietari – che ha portato i nostri antenati a decidere di costruire (e ricostruire) questo teatro, continuiamo a pensare che il Verdi possa continuare a rappresentare un elemento importante dello scenario artistico e culturale della nostra città. Siamo molto soddisfatti della sinergia che si è venuta a creare con la Cooperativa Teatro e/o Musica, che ha tenuto duro in questo periodo così difficile e siamo orgogliosi di essere riusciti a far si che il Verdi continui ad essere una delle rare realtà del territorio pienamente indipendente dal sostegno pubblico, uno dei pochissimi teatri italiani interamente di proprietà dei privati. Il nuovo spazio si presenta al pubblico in una veste rinnovata, ma prosegue una lunga tradizione di libertà, indipendenza e sostegno delle arti e dello spettacolo dal vivo».

«Abbiamo rilevato, forse con un certa dose di incoscienza, la gestione del Teatro Verdi nel 2016 – aggiunge Stefano Mancini, presidente di Teatro e/o Musica – e la grande sintonia con la proprietà ci ha sempre permesso di avere ampia libertà di manovra. Avere dei referenti privati è sicuramente un vantaggio perché si evitano i tortuosi percorsi che spesso si devono affrontare quando si opera in strutture pubbliche. Il teastro così funziona e gli artisti vengono volentieri, anzi spesso sono loro che ci cercano per primi e i proprietari spesso sono i nostri primi tifosi e amano assistere agli spettacoli che organizziamo».

Su questo fronte, manca poco all’annuncio del nuovo cartellone. Ci saranno ancora spettacoli di prosa ed eventi musicali di classica e jazz e non è escluso che possa venire “ripescato” qualcuno dei grandi eventi programmati per i mesi scorsi e annullati a causa del covid.

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