La Nuova Sardegna

Sassari

Le visite erano regolari, assolti 5 medici a Sassari

di Nadia Cossu
Le visite erano regolari, assolti 5 medici a Sassari

L’inchiesta del 2010 su uno studio associato cittadino. Per il giudice non ci fu alcun esercizio abusivo della professione 

05 novembre 2021
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SASSARI. A undici anni dall’avvio dell’inchiesta e a sette dagli arresti di due degli imputati (il medico del lavoro Gianni Marras e la segretaria Jenny Piana) si è chiuso ieri mattina con una raffica di assoluzioni il processo a carico di sei imputati di esercizio abusivo della professione in concorso e falso. Oltre a Marras erano finiti a processo i colleghi dello studio associato Antonello Serra, Piergiorgio Pintore, Salvatore Denti e Paolo Pinna Parpaglia (cardiologo).

Una sentenza, quella pronunciata dal giudice monocratico Valentina Nuvoli, che è stata accolta in aula con uno scambio di abbracci e strette di mano tra alcuni imputati presenti alla lettura del dispositivo e gli avvocati che li hanno difesi in questi anni: i legali Maurizio Serra, Carlo Pinna Parpaglia, Luigi Esposito, Marco Enrico, Roberto Uzzau, Gianluigi Poddighe, Gianfranco Oppes e Anna Laura Vargiu.

L’inchiesta era partita nel 2010 con un’indagine condotta dai carabinieri del Nas che aveva poi avuto sviluppi clamorosi nel 2014 con i due arresti ai domiciliari. La contestazione principale riguardava il fatto che la segretaria del dottor Marras – secondo l’accusa – sostituisse il lavoro del medico effettuando visite oculistiche, spirometriche e, in alcuni casi, persino l’elettrocardiogramma. E, sempre secondo gli inquirenti, rilasciasse i certificati sanitari senza averne titolo.

Per la difesa, invece, gli imputati avevano sempre lavorato alla luce del sole: negli studi venivano usate tecnologie che non avevano necessità (sul momento) della presenza del medico e del tecnico specializzato. Era stato anche sottolineato che le visite alle quali venivano sottoposti i pazienti con l’impiego di moderne apparecchiature non richiedevano personale con particolari titoli abilitativi. Mentre i certificati venivano sempre rilasciati dai medici.

Nell’udienza dello scorso aprile era caduta l’accusa più pesante per tutti gli imputati: quella dell’esercizio abusivo della professione. Alla richiesta di assoluzione da parte del pubblico ministero Paolo Piras (per quasi tutti i 119 capi d’imputazione) si era aggiunta la prescrizione per una parte dei reati contestati. L’unica richiesta di condanna Piras l’aveva avanzata nei confronti di Marras. Il pm aveva sollecitato otto mesi di reclusione per il medico del lavoro per inadempimento di contratti di pubblica utilità. Durante le indagini i carabinieri del Nas avevano infatti trovato l’ambulatorio chiuso in orario di apertura al pubblico. Ma ieri è arrivata l’assoluzione anche per questo reato.

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