La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, il Garante dei detenuti all’esame di Palazzo Ducale

di Roberto Sanna
Sassari, il Garante dei detenuti all’esame di Palazzo Ducale

Caso Unida, convocata una riunione dei capigruppo per lunedì mattina. La Camera penale: «Deve essere rimosso»

06 novembre 2021
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SASSARI. Partita da Facebook, la vicenda del Garante dei detenuti senza green pass, Antonello Unida, è transitata su network nazionali e infine tornerà in quella che è la sua sede naturale: Palazzo Ducale, cuore delle decisioni. Dopo alcuni giorni a dir poco tumultuosi su vari fronti, il presidente del consiglio comunale Maurilio Murru ha firmato ieri una convocazione urgente dei capigruppo per lunedì mattina. Uno solo il punto all’ordine del giorno: “Garante dei diritti delle persone private della libertà personale”.

Sarà una mattinata calda perché è proprio il consiglio comunale l’organo deputato alla nomina e alla revoca dell’incarico. E al Comune è arrivata una comunicazione ufficiale dalla direzione dell’istituto penitenziario di Bancali nella quale si informa che da diversi giorni il Garante non si presenta in carcere, dove però può entrare soltanto se provvisto di green pass. Stesso requisito, peraltro, necessario per frequentare gli uffici di Palazzo Ducale, dove il Garante ha la sua stanza. Possibile quindi che a questo punto ad Antonello Unida, al quale nessuno ha contestato la decisione di non vaccinarsi ma sono state espresse perplessità sulla compatibilità di tale scelta col suo incarico, venga chiesto di dotarsi della certificazione. Nei giorni scorsi, tra l’altro, il suo video girato alla Pelosa nel quale rendeva noto il suo pensiero è finito al centro di due trasmissioni a carattere nazionale. Una televisiva su Rete 4, “Diritto e rovescio”, durante il quale il video è stato commentato senza però contradditorio. Unida è stato invece sentito al telefono nel corso del programma radiofonico “La zanzara”, condotto da Giuseppe Cruciani e David Parenzo.

Sull’argomento interviene anche la Camera penale “Enzo Tortora”, presieduta dall’avvocato Danilo Mattana, che ha inviato una nota molto dura al sindaco e al Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria: «Il ruolo del Garante non può essere concretamente espletato esclusivamente al di fuori del carcere e il protrarsi nel tempo di questa situazione ha indebitamente sottratto ai detenuti, ed alle altre figure che ruotano nell’universo carcerario, un riferimento imprescindibile. Inoltre le sue esternazioni lo rendono incompatibile con la funzione e con il delicatissimo equilibrio raggiunto dalla fragile comunità carceraria solo grazie alla stretta osservanza delle normative di prevenzione e grazie al fatto che la quasi totalità dei soggetti sono vaccinati. Chiediamo pertanto l’immediata rimozione e l’altrettanto immediata sostituzione con altra figura che possa garantire concretamente la funzione». Su un’eventuale rimozione, il regolamento dispone che può essere disposta «per gravi motivi connessi all’esercizio delle sue funzioni o gravi inadempimenti nei compiti affidati». E lunedì i capigruppo si confronteranno proprio su questo tema.



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