La Nuova Sardegna

Sassari

rito abbreviato 

Copie pirata della Nuova, assolto uno dei dodici imputati

Copie pirata della Nuova, assolto uno dei dodici imputati

SASSARI. Si è concluso con una sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto il processo (con rito abbreviato) nei confronti di Michele Falqui (difeso dagli avvocati Cristina Sardu e Carlo...

17 novembre 2021
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SASSARI. Si è concluso con una sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto il processo (con rito abbreviato) nei confronti di Michele Falqui (difeso dagli avvocati Cristina Sardu e Carlo Montella) finito sotto inchiesta insieme ad altre undici persone per la diffusione attraverso la messaggistica di WhatsApp e Telegram delle copie in formato pdf della Nuova Sardegna, in violazione dell’articolo 171 della legge sul diritto d’autore. Falqui è stato scagionato perché il suo nominativo non si era rinvenuto negli approfondimenti di indagine da parte della polizia postale e, quindi, all’esito del giudizio abbreviato (e cioè sulla base degli atti) «la conclusione è stata consequenziale e liberatoria». Due giorni fa, al termine della requisitoria, il pm aveva chiesto la condanna dell’imputato mentre il suo difensore, l’avvocato Montella, aveva sottolineato proprio l’aspetto dell’assenza del nome negli approfondimenti investigativi.

Nove su dodici imputati avevano già optato per l’oblazione, un rito alternativo al giudizio penale attraverso il quale, con il pagamento di una somma di denaro prestabilita (mille euro nel caso specifico), si estingue un reato di tipo “contravvenzionale” (cioè punibile solo con la pena dell’ammenda). Tre invece avevano deciso di affrontare il processo: Michele Falqui, di Porto Torres, Sergio Piredda, sassarese, e Giovannino Cossu, di Stintino. Il primo è stato assolto ieri, gli altri due invece andranno a dibattimento.

Gli imputati (undici con l’assoluzione di Falqui) appartenevano al primo gruppo di “pirati” individuato dalla polizia postale dopo che i tentativi di moral suasion fatti attraverso svariati appelli pubblicati periodicamente sul giornale erano caduti nel vuoto e l’editore della “Nuova”, la DB Information, aveva deciso di presentare denuncia. (na.co.)

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