La Nuova Sardegna

Sassari

La città punta sul turismo religioso

di Gavino Masia
La città punta sul turismo religioso

Presentata dal Comune la candidatura per entrare nel Registro regionale degli itinerari dello Spirito

27 novembre 2021
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PORTO TORRES. Il Comune ha presentato ieri mattina la candidatura per entrare nel “Registro dei Cammini e degli itinerari religiosi e dello Spirito” istituito dall’assessorato regionale del Turismo. Una proposta dettata soprattutto dallo sviluppo storico legato alla tradizione millenaria dei tre Santi Martiri Turritani e del pellegrinaggio notturno che ha origini assai remote. Ieri mattina l’assessora alla Cultura Maria Bastiana Cocco e il consigliere Gavino Sanna hanno ricevuto a palazzo comunale una delegazione dell'assessorato regionale al Turismo (composta da Renato Tomasi, responsabile del turismo culturale-religioso in Sardegna, Giovanni Santo Porcu e Roberta Serrenti, in rappresentanza della Fondazione Destinazione di Pellegrinaggio della Sardegna), nell'ambito del percorso attivato per ottenere il riconoscimento della valenza turistica culturale e religiosa della “Destinazione Porto Torres”. Un passo propedeutico per poter essere inseriti in questo registro rivolto a chi pratica il turismo religioso, insomma, un settore considerato in crescita nel panorama isolano.

Oltre al culto dei santi Gavino, Proto e Gianuario e alla celebrazione della Festha Manna - eventi partecipati da tutta la Sardegna – ci sono anche la centralità della basilica di San Gavino e il compendio monumentale nel panorama spirituale isolano. Il Comune è inoltre parte importante del percorso di alcuni itinerari religiosi e dello Spirito riconosciuti o in fase di riconoscimento da parte della Regione, costituendo il punto di partenza del Cammino di Santu Jacu in Sardegna, il Cammino 100 Torri e aderendo ufficialmente, fin dalle iniziali fasi di progettazione, alla costituzione e gestione del Cammino minerario di Santa Barbara del Nord Ovest nel territorio della Nurra. «La devozione ai Santi Martiri ha conferito a Porto Torres un ruolo centrale nella religiosità sarda - dicono l'assessora Cocco e il consigliere Sanna - ed è naturale che venga inserita in questo registro regionale: siamo convinti che rappresenti l'opportunità per incrementare le potenzialità promozionali di un territorio che, per via del porto e della sua storia, da duemila anni è un punto di riferimento obbligato per tutti i sardi e che ha tanto da offrire a chi arriva da fuori».

Il riconoscimento regionale della Destinazione di pellegrinaggio per Porto Torres rappresenta l’anticamera per cogliere l’opportunità di essere parte integrante della Fondazione destinazione di pellegrinaggio della Sardegna, nata recentemente in stretta sintonia tra l’assessorato del Turismo e la Conferenza Episcopale Sarda. Nella parte del rapporto dedicata ai flussi turistici, si evidenzia come negli ultimi anni si sia registrata nel territorio una tendenza verso forme di turismo sempre più legate all’esperienza, alla natura e alla conoscenza. La pandemia da Covid, quindi il cambiamento degli stili di vita delle persone e nuove esigenze turistiche, hanno portato nuovi flussi turistici nel territorio di Porto Torres. Numeri che trovano conferme sui trasporti marittimi, principali arrivi nella cittadina turritana, tra cui turismo da caravan, cicloturismo e turismo dei cammini.

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