La Nuova Sardegna

Sassari

«La priorità resta l’erosione costiera»

«La priorità resta l’erosione costiera»

Il primo cittadino: inutile pensare a servizi e sosta se non tuteliamo le spiagge

28 novembre 2021
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SASSARI. La variante al Pul di Sorso non è soltanto concessioni demaniali e parcheggi lungo il litorale. Secondo l’amministrazione comunale, al centro del nuovo piano per Platamona deve esserci l’ambiente. «Il primo nodo da affrontare è inopinabilmente quello dell’erosione costiera – dice il sindaco Demelas – sarebbe insensato ragionare sul necessario potenziamento di servizi, viabilità, accessibilità e aree di sosta se non ci preoccupiamo anche della salvaguardia dei beni ambientali, in funzione dei quali è pensata l’offerta turistica e la fruizione del litorale, tra i quali vi sono certamente le spiagge».

Nelle scorse settimane il sindaco di Sennori, Nicola Sassu, aveva chiesto di recuperare il progetto Ispra sul braccio antagonista alla diga foranea di Porto Torres, così da ristabilire le correnti marine originarie. E negli anni scorsi il Comune di Sorso aveva commissionato – e poi abbandonato in un cassetto – uno studio di fattibilità che prevedeva la protezione a mare con una barriera sommersa. «Bisogna stare molto attenti a non spacciare per miracolose soluzioni che non offrono alcuna certezza – sottolinea Demelas – e che in alcuni casi si sono addirittura rivelate controproducenti compromettendo ulteriormente la tenuta degli ecosistemi. Mi riferisco al geotube e ai ripascimenti artificiali». Secondo il sindaco di Sorso l’arretramento della linea di riva non è causato necessariamente o unicamente dall’azione del mare, ma dallo sconvolgimento dell’habitat naturale. «Certamente non è così nel caso specifico della nostra fascia costiera e delle nostre spiagge – spiega – rispetto alle quali tale equilibrio è stato in passato letteralmente devastato dalla mano dell’uomo. Cito tra gli altri solo tre interventi decisivi: la piantumazione della pineta artificiale che ha interferito sul preesistente ecosistema dune-ginepreto-arenile; la strada litoranea, che ha tagliato in due tale ecosistema per poi determinare l’urbanizzazione spinta della fascia immediatamente a ridosso dell’arenile; altrettanto importante l’interferenza dell’intervento dell’uomo sui corsi d’acqua. Azioni queste che hanno compromesso, in alcuni casi irreversibilmente, la capacità di rigenerarsi delle nostre spiagge».

«Non esistono semplici soluzioni al problema dell’erosione costiera – conclude Demelas –. Occorre un approccio sistemico all’interno del quale in tanti sono chiamati a fare la propria parte, compresi i fruitori delle spiagge. Una cosa certamente non possiamo più fare: ripetere gli errori del passato». (s.sant.)



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