La Nuova Sardegna

Sassari

Violenze, la rivolta delle donne

di Barbara Mastino
Violenze, la rivolta delle donne

Ozieri. Raddoppiati gli accessi ai servizi di sostegno del distretto. «Fuggono dall’incubo del lockdown»

02 dicembre 2021
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OZIERI. Accessi raddoppiati dal 2020 al 2021 ai servizi di sostegno alle donne vittime di violenza nel territorio del distretto sanitario di Ozieri. É il dato comunicato nei giorni scorsi dalle operatrici del servizio Spazio Donna e del Centro Antiviolenza del centro per la famiglia Lares del Plus distrettuale nel corso di un convegno svoltosi a Ozieri in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, patrocinato dalla commissione regionale Pari Opportunità.

Nel distretto sanitario di Ozieri il servizio in favore delle donne opera da dieci anni, e in tutto questo lasso di tempo la sua presenza nel territorio del Logudoro e del Goceano si è consolidata grazie all’impegno nel fornire supporto alle donne vittime di violenza fisica o psicologica. E il risultato di questo lavoro è stato esposto nella conferenza, nella quale è stata data anche una interessante lettura del dato del raddoppio degli accessi al servizio, che ha mostrato chiaramente che, se anche il periodo duro del lockdown ha sicuramente fatto emergere situazioni di “screzio” prima sopite, si è dovuto attendere la fine dell’emergenza affinché molte donne prendessero la decisione di dire basta.

«L’incremento - spiegano le operatrici dello Spazio Donna, psicologa e assistente sociale - può essere collegato a vari fattori, tra i quali la fine del periodo di lockdown, quando le vittime di violenza si sono sentite più libere e tranquille nel chiedere aiuto al servizio dopo la condizione delicata in cui vi era l’obbligo di restare in casa, esposte a episodi di violenza domestica, bloccate nel chiedere aiuto ai Centri Anti Violenza e in contatto costante con il partner maltrattante. Altro importante fattore potrebbe inoltre essere il lavoro di rete e di sensibilizzazione portato avanti con costanza in questi anni, con l’obiettivo di far conoscere il servizio alla comunità».

Nel territorio del distretto il servizio Spazio Donna del Lares del Plus opera attraverso colloqui periodici con le vittime e cadenzati per obiettivi, in un percorso di realizzazione, emancipazione e valorizzazione; il modus operandi è quello che vede prima il consenso - con garanzia di riservatezza, anonimato e segretezza e in maniera assolutamente gratuita - della donna e poi, appunto, l’inizio del citato percorso. Sono tanti i servizi che Spazio Donna offre, e nel corso della conferenza il focus è stato incentrato in particolare su tre attività avviate fuori dal comune capofila di Ozieri, dove il Lares ha sede: “Non spegnere la luce accendi la speranza”, attivata a Mores; “Stop alla violenza sulle donne” a Tula; “La violenza tra il passato e il presente: in memoria di Ambrogia Soddu” a Bono.

Iniziative che hanno avvicinato il servizio alla popolazione, femminile e non solo, e che sono state raccontate nel convegno tramite le esperienze delle operatrici illustrate attraverso video e racconti di motivazioni, riflessioni ed emozioni. Altre esperienze hanno coinvolto gli studenti dell’istituto superiore Segni, nelle sue sedi di Ozieri e Bono, che hanno presentato un lavoro coordinato tra varie classi con la docente referente Antonella Polo su “Questioni di genere”, per contrastare «un fenomeno che coinvolge tutti, nessuno escluso», hanno detto i ragazzi.

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