La Nuova Sardegna

Sassari

Indagati per auto bruciate avevano droga e un’arma

di Luca Fiori
Indagati per auto bruciate avevano droga e un’arma

Due fratelli sassaresi arrestati per il possesso di stupefacenti e di una pistola  Sono sospettati di una lunga serie di attentati incendiari messi a segno in città

07 dicembre 2021
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SASSARI. Gli investigatori della squadra mobile sono piombati a casa loro un paio di giorni fa alla ricerca di prove e riscontri per una lunga serie di attentati incendiari messi a segno ai danni di autovetture bruciate in vari quartieri della città, ma durante le perquisizioni sono saltati fuori una pistola modificata e dello stupefacente.

Così per i fratelli Fabio e Alessio Levanti, rispettivamente di 45 e 41 anni sono scattate le manette. Le indagini sulla lunga scia di fuoco che aveva creato diverso allarme sociale erano partite a gennaio di quest’anno. I giorni scorsi gli investigatori della Mobile, guidati dal dirigente Dario Mongiovì, sono entrati in azione con un mandato di perquisizione firmato dal titolare dell’inchiesta sugli attentati incendiari, il sostituto procuratore Ermanno Cattaneo. Dalle indagini era emerso che i due indagati avrebbero agito per commissione o per regolare i conti con dei rivali.

A inizio dell’anno gli agenti della questura avevano iniziato a tenerli d’occhio dopo i continui attentati messi a segno in città. La scia di fuoco non aveva risparmiato nessun quartiere. Da Li Punti, a Monte Rosello, da Sassari 2 a Latte Dolce le fiamme avevano colpito ovunque.

All’interno delle rispettive abitazioni dei fratelli Levanti i giorni scorsi gli uomini della squadra mobile cercavano i telefoni cellulari e altri elementi di prova che sono stati effettivamente trovati, ma per i due la situazione si è aggravata nel corso delle perquisizioni.

A casa di Fabio Levanti, oltre a rinvenire materiale utile ai fini investigativi, è stata trovata sopra di un armadio, una pistola a salve modificata e perfettamente funzionante, dotata anche di silenziatore e corredata di munizioni.

Quando gli agenti hanno suonato nell’abitazione del fratello Alessio lui inizialmente non ha aperto la porta per guadagnare tempo e ha tentato liberarsi di quattro involucri con 81 grammi di marijuana e due bilancini, che ha gettato dal terrazzo, senza però rendersi conto che sotto c’erano altri agenti della questura appostati sul retro dell’abitazione, che hanno assistito alla scena e recuperato la droga e i bilancini scagliati via dal balcone.

I poliziotti hanno poi fatto irruzione nell’appartamento e hanno trovato altri 13 grammi di cocaina e 18 di hashish nascosti all’interno di una cassaforte.

Sono stati trovati e sequestrati anche materiale per il confezionamento delle dosi e 1190 euro in contanti. Ai due fratelli sono stati sequestrati i telefoni cellulari su disposizione del magistrato di turno, il sostituto procuratore Angelo Beccu.

Per entrambi sono scattate le manette per il possesso della droga e della pistola, ma hanno ottenuto i domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. Ieri mattina, difesi dagli avvocati Anna Maria Santoru, Mario Pittalis e Paolo Spano, sono comparsi in tribunale. Il giudice Valentina Nuvoli ha convalidato gli arresti di entrambi e disposto per Fabio Levanti la misura dei domiciliari, mentre al fratello Alessio è stata applicata la misura dell’obbligo di presentazione quotidiana in questura. Il processo è stato rinviato a fine gennaio.

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