La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, padre Isidoro: «A Predda Niedda porto tè caldo e la parola di Dio»

Luca Fiori
Sassari, padre Isidoro: «A Predda Niedda porto tè caldo e la parola di Dio»

Il sacerdote la notte assiste le prostitute e le trans assieme ai volontari. Una volta alla settimana l’incontro spirituale nelle vie buie della zona industriale

11 dicembre 2021
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. «Prima incontriamo Gesù in chiesa, poi ci incamminiamo e lo portiamo agli ultimi, a quelli che un giorno ci potrebbero precedere nel regno di Dio». Padre Isidoro De Michele, 48 anni, un passato da guardia giurata a Porto Rotondo e una vocazione adulta, è un sacerdote in movimento o forse è il caso di dire in cammino perenne.

Parroco della chiesa di Cappuccini, padre Isidoro ha costruito la sua missione in mezzo alla gente: sui social, allo stadio o per strada, purché ci sia qualcuno a cui portare il messaggio di Dio. «Perché se la gente non va in chiesa - è il suo motto - bisogna rendere Chiesa i luoghi in cui va la gente».

E allora questo sacerdote sorridente che indossa saio e sandali, percorre a piedi almeno dieci chilometri al giorno, frequenta la curva nord della Torres, si fa i selfie con i ragazzini in piazza Castello e si muove sui social network con la stessa agilità di un sedicenne, ha annunciato con un post sul suo profilo Facebook che - dopo la pausa forzata dovuta al covid - avrebbe ripreso una delle sue missioni più difficili, quella nel mondo notturno della prostituzione.

Ogni venerdì dopo l’ora di adorazione eucaristica serale Isi Pater (è il nome che il sacerdote usa sui profili social) ha deciso di riprendere l’incontro settimanale per strada con le prostitute e le trans che frequentano la zona industriale di Predda Niedda in attesa di clienti.

«Assieme a qualche parrocchiano che mi viene appreso - spiega il sacerdote - ho rimesso in moto una macchina che era partita prima della pandemia e poi si era dovuta fermare. Il piccolo gruppo - spiega - si chiama “Quelli della via”, come erano chiamati i primi seguaci di Gesù».

Con loro il venerdì notte padre Isidoro si incammina verso Predda Niedda e raggiunge nelle strade interne le ragazze nigeriane che attendono che qualche auto si fermi per concordare la prestazione o le trans sudamericane che occupano i marciapiedi intorno al cimitero e all’inizio della strada che conduce a Caniga.

«Portiamo la parola di Dio - racconta il sacerdote - ma ci stiamo preparando anche per offrire del tè caldo o del caffè che porteremo con i thermos, per riscaldare chi passa tante ore in strada con il freddo pungente di questi giorni. Molte di loro ci accolgono a braccia aperte - aggiunge - e accettano volentieri di pregare con noi. Ma è capitato anche che qualcuno non sopporti la nostra presenza - prosegue padre Isidoro - e ci mandi via in malo modo». Ma la maggior parte delle persone che padre Isidoro De Michele e i suoi volontari avvicinano nelle strade buie di Predda Niedda sono ben felici, dopo un iniziale imbarazzo, di quella visita settimanale.

«Se mi doveste vedere nella zona di Predda Niedda - ha scritto su Facebook Isi Pater - non allarmatevi, niente di sensazionale, nessuno scoop, è l’ordinarietà della mia vita. La notte di Natale - conclude il frate - vorrei regalare a chi passerà la notte per strada un piccolo Gesù bambino benedetto e dire loro che Gesù è nato anche per loro».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative