La Nuova Sardegna

Sassari

Campus, ultima chiamata per non perdere i fondi

di Giovanni Bua
Campus, ultima chiamata per non perdere i fondi

L’Ersu convoca Comune, Regione e Università per discutere della nuova sede Stop al progetto nell’area di San Lorenzo, dichiarata dal ministero “di interesse”

11 dicembre 2021
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SASSARI. Un incontro decisivo, per tagliare con un colpo netto il nodo gordiano che sta stringendo il progetto del campus universitario, mettendo a rischio i 26 milioni di finanziamento e il futuro della residenzialità studentesca cittadina. Lo hanno convocato per lunedì i vertici dell’Ersu, che hanno chiamato a sedersi intorno a un tavolo i sottoscrittori del sottoscrittori dell’accordo per la realizzazione del Campus Universitario nell’area di San Lorenzo a Sassari, progetto ormai archiviato alla luce degli importanti ritrovamenti archeologici di epoca romanica che riscriverebbero il corso degli eventi legati alla nascita della città di Sassari: il sindaco Nanni Campus, il rettore Gavino Mariotti, la Presidenza della Ras e l’Assessore regionale all’Università Andrea Biancareddu.

Un tavolo tecnico e di confronto tra i vari partner istituzionali per prendere atto dello stato dell’arte e dare avvio effettivo ad una consultazione sui possibili scenari prospettabili in correlazione con la sostanziale inutilizzabilità dell’area oggetto di intervento. Il naufragio definitivo del “progetto San Lorenzo”, già effettiva, è infatti ora ufficiale. A sancirla la comunicazione ufficiale del Ministero della Cultura, con notifica all’ente di via Coppino datata 24 novembre, che sancisce e quindi formalizza la sussistenza dell’interesse archeologico dell’area alle porte di Sassari su cui sarebbe dovuto sorgere uno studentato da 280 posti letto con servizi e campi sportivi annessi.

Uno stop che va comunque formalizzato, con i sottoscrittori che come primo atto lunedì dovranno approvare la chiusura del procedimento amministrativo e la relativa rendicontazione delle spese legate al terreno in questione e valutare se il sito possa essere interessato da interventi differenti dall’edilizia universitaria.

Ma il confronto verterà principalmente sull’individuazione di altre soluzioni legate alla residenzialità e all’ampliamento dei servizi offerti alla popolazione studentesca iscritta a percorsi universitari o di alta formazione accademica nella città di Sassari.

Soprattutto il tavolo con la presenza dei rappresentanti della Ras servirà per capire se il finanziamento di circa 26 milioni di euro, originariamente destinato alla realizzazione del Campus, può ancora considerarsi “salvo” o meno, soprattutto nel caso in cui venisse utilizzato per interventi diversi da quello per cui è stato concesso, per esempio per il recupero e ristrutturazione di altra struttura, sita nel centro urbano cittadino, per analoghe finalità, come proposto da Uniss con l’ex Brefotrofio, o dal Comune con l’ex Colonia campestre.

Altro nodo cruciale sono le scadenze: nel confronto i vertici istituzionali dovranno interrogarsi anche sulla possibilità di ottenere una maggiore elasticità dei termini entro i quali è tassativo accantierare, pena la perdita del finanziamento.

Per il presidente dell’Ersu Massimo Sechi: «l’incontro di lunedì 13 può finalmente rappresentare una svolta decisiva e necessaria per la questione “San Lorenzo”. La battuta d’arresto del Campus ci può offrire l’opportunità di ripensare all’intervento complessivo, privilegiando ad esempio l’idea di potenziamento di una moltitudine di servizi, che comprendono anche la residenzialità ma non esclusivamente quella, per dare risposte davvero concrete alle esigenze della popolazione studentesca sia in città che nelle sedi gemmate. Bisogna non perdere altro tempo e garantire alla città e a tutto il territorio ciò che è davvero il meglio per i nostri studentesse e studenti, ma ancor di più per l’intero tessuto economico di Sassari».

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