La Nuova Sardegna

Sassari

Un Villaggio Verde di rabbia

di Gavino Masia
Un Villaggio Verde di rabbia

Viaggio nel rione popolare dove gli abitanti si sentono abbandonati dall’Area e dalle amministrazioni 

14 dicembre 2021
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PORTO TORRES. Il viaggio all’interno del Villaggio Verde mostra purtroppo le stesse criticità e problemi segnalati nel corso degli ultimi anni. Da una parte ci sono i ritardi da parte di Area (ex Istituto autonomo case popolari) nel mettere a posto le palazzine e gli appartamenti di sua proprietà. Dall’altra uno stato di decoro in quasi tutte le zone del quartiere che lascia alquanto a desiderare. Piazza 1 Maggio è abbandonata e le sue condizioni sono indecenti: cestini portarifiuti colmi e fogliame e bacche che invadono tutta la pavimentazione. Segnale evidente che la pulizia viene effettuata raramente. «I giochi di via della Cultura e di via dell’Autonomia sono rotti da anni – dice il pensionato, ex console della Compagnia portuale, Beniamino Pistidda – e le amministrazioni comunali non hanno mai provveduto a sostituirli con altri nuovi, come invece accaduto in altre parti della città. Nella stessa zona c’è inoltre un albero che sta crescendo a dismisura – aggiunge – e non è stato mai potato nonostante le varie segnalazioni fate pervenire all’ente: i rami si stanno avvicinando pericolosamente alle finestre e rischiano di entrare all’interno delle abitazioni». Un parco senza giochi non consente ai bambini di potersi incontrare e socializzare tra loro, senza allontanarsi troppo da casa. Stiamo parlando di un quartiere dove risiedono migliaia di persone e che chiede, al pari di altre aree cittadine, di avere dei giochi nuovi e maggiore decoro nelle piazze dove possono convivere giovani e adulti.

Altro elemento che preoccupa chi vive al villaggio Verde sono alcune palazzine, dove nella parte esterna sono visibili segni preoccupanti di muffa a causa di perdite idriche e fognarie mai sanate dall’Azienda regionale di edilizia abitativa. Gli abitanti chiedono infatti che l’amministrazione comunale si rapporti costantemente con l’Azienda che ha la proprietà delle case popolari: le loro lamentele finiscono regolarmente nel dimenticatoio. «L’Area ci dice che dobbiamo arrangiarci da soli per risolvere i problemi – lamenta il pensionato Gavino Manunta – e questo significa che all’ente poco importa del disagio che viviamo da anni. I pozzetti si intasano perché non vengono puliti periodicamente, costringendoci a pagare di tasca nostra per risolvere le criticità. Perché l’Azienda che ha competenze non interviene? Il Comune di Porto Torres, inoltre, sollecita nel giusto modo Area a tutelare gli immobili di sua proprietà?».

Interrogativi che vanno avanti negli anni, senza alcuna risposta, ma i residenti non si vogliono rassegnarsi a vedere il quartiere in continua decadenza. «Ci sono danni strutturali importanti nelle palazzine – avverte un residente – e dai cornicioni stanno cadendo alcuni detriti sul marciapiede. In piazza I Maggio mancano i canestri dalle strutture in ferro e da qualche tempo è sparita anche la fontana». Eppure nei programmi del sindaco una parte era dedicata alla riqualificazione e rigenerazione dei quartieri, «attraverso una collaborazione permanente tra amministrazione e cittadini per far emergere i veri bisogni del territorio».

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