«I 5 stelle in giunta? Accordo politico»
Mascia (Pd): nessuna programmazione, è solo un modo per andare avanti
28 dicembre 2021
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SASSARI. «L’accordo tra la maggioranza civica e il Movimento 5 stelle è fondato su progetti che non vedranno mai la luce. Il progetto di un parcheggio nell’ex gazometro, per esempio, è stato fermato dall’Arpas che ha messo come condizione le bonifiche del sito. È più giusto dire che si tratta di un accordo politico di palazzo, che nulla ha a che fare con la programmazione». Giuseppe Mascia, capogruppo del Pd in consiglio comunale, interviene così nella polemica esplosa dopo l’ingresso in giunta di Laura Useri come assessora alla Cultura.
La consigliera regionale Desirè Manca aveva successivamente specificato in un’intervista alla “Nuova Sardegna” che il Movimento, all’opposizione in Regione e contemporaneamente nella squadra del governo Draghi, si posizionano in base ai programmi. Spiegazione che non convince il Pd, dopo che i 5 Stelle a Palazzo Ducale hanno assunto nell tempo un ruolo sempre maggiore in quella che all’inizio era una maggioranza su base civica: «L’ingresso di un assessore del Movimento nella giunta Campus è uno spartiacque – aggiunge Mascia – e più avanti dovremo comunque fare delle valutazioni. Certamente i rapporti con loro in questo momento sono problematici, il fatto che ci sia un accordo a livello nazionale non si trasforma in una ricaduta automatica a livello locale. Anche perché a seconda dei territori, in tutta Italia, troviamo i 5 Stelle posizionati in maniera differente. Non ho elementi per dire se questa maggioranza andrà avanti fino alla fine del mandato, e nemmeno mi va di attaccarmi ad argomentazioni pretestuose, certamente i numeri sono risicati e posso dire che quello che ho visto finora non è soddisfacente. In commissione ormai parliamo solo noi e Mariolino Andria, in aula è capitato che alcuni parti della ex maggioranza, come Sassari Civica, abbiano votato delle nostre mozioni. In questo momento invece l’opposizione di centrosinistra, e intendo Pd, Futuro in comune e Italia in comune è più compatta che mai, anche se certamente non potremo mai essere compatibili col centrodestra».
«A Palazzo Ducale adesso si tira a campare – chiude Mascia –, l’operatività di questa giunta è bassa. Paradossalmente si produceva di più durante il lockdown, ma la città in questi due anni e mezzo non è migliorata, in nessun aspetto e nemmeno nei servizi». (r.s.)
La consigliera regionale Desirè Manca aveva successivamente specificato in un’intervista alla “Nuova Sardegna” che il Movimento, all’opposizione in Regione e contemporaneamente nella squadra del governo Draghi, si posizionano in base ai programmi. Spiegazione che non convince il Pd, dopo che i 5 Stelle a Palazzo Ducale hanno assunto nell tempo un ruolo sempre maggiore in quella che all’inizio era una maggioranza su base civica: «L’ingresso di un assessore del Movimento nella giunta Campus è uno spartiacque – aggiunge Mascia – e più avanti dovremo comunque fare delle valutazioni. Certamente i rapporti con loro in questo momento sono problematici, il fatto che ci sia un accordo a livello nazionale non si trasforma in una ricaduta automatica a livello locale. Anche perché a seconda dei territori, in tutta Italia, troviamo i 5 Stelle posizionati in maniera differente. Non ho elementi per dire se questa maggioranza andrà avanti fino alla fine del mandato, e nemmeno mi va di attaccarmi ad argomentazioni pretestuose, certamente i numeri sono risicati e posso dire che quello che ho visto finora non è soddisfacente. In commissione ormai parliamo solo noi e Mariolino Andria, in aula è capitato che alcuni parti della ex maggioranza, come Sassari Civica, abbiano votato delle nostre mozioni. In questo momento invece l’opposizione di centrosinistra, e intendo Pd, Futuro in comune e Italia in comune è più compatta che mai, anche se certamente non potremo mai essere compatibili col centrodestra».
«A Palazzo Ducale adesso si tira a campare – chiude Mascia –, l’operatività di questa giunta è bassa. Paradossalmente si produceva di più durante il lockdown, ma la città in questi due anni e mezzo non è migliorata, in nessun aspetto e nemmeno nei servizi». (r.s.)
