La Nuova Sardegna

Sassari

«Una “permanente” di Biasi a Sassari»

«Una “permanente” di Biasi a Sassari»

Lo chiedono i Riformatori in un’interrogazione presentata in Regione

31 dicembre 2021
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SASSARI. Realizzare a Sassari la mostra permanente delle opere di Giusppe Biasi. Lo chiedono i Riformatori Sardi con un’interrogazione urgente al presidente Solinas ed agli assessori agli Enti locali e Cultura Quirico Sanna ed Andrea Biancareddu, nella quale ricordano che la Regione è proprietaria del "corpus" completo dei lavori di Giuseppe Biasi composto da circa 285 pezzi, fra oli, tempere, pastelli, chine, linoleografie, xilografie.

Un vero e proprio tesoro caratterizzante la "collezione Biasi", acquistata nel lontano 1956, che documenta quasi al completo il percorso del maggior pittore sardo del Novecento, autore di dipinti che evocano la Sardegna popolare e l'Africa di cento anni fa viste con l'occhio di un artista di cultura europea, nutrito di pittura secessionista, espressionista e cubista.

«L' unica esplicita condizione posta dalla famiglia all'atto della cessione - ricordano gli interroganti Canu e Cossa - fu che le opere venissero esposte a Sassari, tant’è che già da allora si pensò di realizzare una struttura espositiva permanente, dedicata al pittore sassarese, dove le opere potessero trovare una degna sistemazione e dare lustro alla sua città natale». Nel 1998 il consiglio comunale di Sassari si impegnò tramite formale delibera ad allestire la mostra Biasi e nel 2006 la Regione, la Provincia, il Comune, la Fondazione di Sardegna e la Camera di commercio firmarono un "protocollo d'intesa" per la costituzione di una Fondazione. In tale occasione vennero definite anche le quote di partecipazione: 60% alla Regione, 20% fra Provincia, Comune e Camera di commercio, ed il restante 20% alla Fondazione di Sardegna.

Nel 2007 la Provincia proprietaria dell'immobile concesse in comodato d'uso gratuito alla costituenda Fondazione Biasi i locali del Museo del Carmelo ma la "collezione" fu riunificata solamente nel 2008 per un’esposizione nel Museo del Novecento e del Contemporaneo di Sassari e, in quella occasione, alcuni dei dipinti più importanti furono restaurati perché, già allora, erano in precarie condizioni di conservazione e mal visibili sotto uno spesso strato di sporco.

I Riformatori sono convinti che l' allestimento di una mostra permanente a Sassari avrebbe molteplici vantaggi: tra i tanti, sarebbe in grado di attrarre flussi turistici rilevanti e permetterebbe di valorizzare e di conservare al meglio l' intero "corpus". «Purtroppo alcune opere - incalzano - necessitano di restauro e rischiano di essere compromesse a causa delle attuali condizioni di conservazione per mancanza di spazi e di risorse adeguati alle necessità di mantenimento della collezione».

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