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Andria: «Un elenco della spesa che non risolve i veri problemi»

Andria: «Un elenco della spesa che non risolve i veri problemi»

SASSARI. «Purtroppo le domande che sorgono spontanee dopo l’ennesimo elenco della spesa a reti unificate sono sempre le stesse da 25 anni a questa parte. E le risposte non arriveranno dalle promesse...

09 gennaio 2022
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SASSARI. «Purtroppo le domande che sorgono spontanee dopo l’ennesimo elenco della spesa a reti unificate sono sempre le stesse da 25 anni a questa parte. E le risposte non arriveranno dalle promesse ancora una volta, come nelle consiliature precedenti, fatte snocciolando i milioni di euro (che per la seconda città della Sardegna sono pure pochi) mentre tutto intorno a noi si spegne ogni giorno di più». Parole di Mariolino Andria, candidato sindaco per il centrodestra alle scorse amministrative e capogruppo del misto di minoranza.

«Sassari vi sembra davvero la seconda città della Sardegna? – chiede –. Vi sembra normale che dopo decenni vi venga ancora una volta promesso il cielo tra 4/5 anni mentre i giovani scappano dalla città, tranne pochi eroi massacrati spesso da una burocrazia asfissiante? Vi rendete conto che mentre la città si spegne ancora ci riempiono la testa di centro intermodale, Turritania, Mattatoio di Truncu Reale, ricuciture sartoriali per pochi eletti tra Predda Niedda e la città, promettendo riqualificazioni e rigenerazioni slegate tra loro a destra e a manca?».

«Predda Niedda – continua Andria – quel luogo dove la maggioranza esercita lo scaricabarile senza incidere verso la regione per risolvere il problema una volta per tutte. E sono passati 30 mesi di civismo illuminato. Nel mentre, in tutta la città, la gente cade nei marciapiedi impercorribili, le auto si spaccano nelle buche, i disabili continuano a trovare barriere architettoniche finanche nel nuovo cinema Astra appena consegnato dai Civici e ogni mese una attività storica chiude i battenti lasciando la serranda tirata giù nell’indifferenza dei componenti della giunta e del suo sindaco».

«Il decoro poi – attacca – a partire da palazzine di proprietà comunale abbandonate da anni in pieno centro storico sino al vergognoso servizio di igiene urbana con cassonetti mal funzionanti ovunque, puzzolenti e lasciati perennemente in mezzo ai coglioni negli incroci. I parcheggi che mancano, quelli per i disabili insufficienti e non tracciati, quelli che potrebbero esserci se gli stalli per lo scarico merci fossero con l’orario e ancora le tariffe altissime di quelli a pagamento che sottraggono reddito a chi lavora perché i civici che avevano promesso - come altri - i parcheggi gratuiti in periferia con le navette ma non hanno mantenuto l’impegno». E ancora: «Vogliamo parlare delle borgate praticamente non citate nell’elenco della spesa, come la povertà, le imprese insieme anche all’economia. O del turismo, con le zone a vocazione turistica ancora neanche presentate in consiglio dopo 30 mesi in una città che ha 47 chilometri di coste e neanche un albergo a cinquestelle».

«Già cinquestelle – chiude Andria – la stampella per Campus di un partito politico e che a suo dire, poi si è scordato vista l’età, mai avrebbe tollerato per e dentro la sua maggioranza. Un partito diventato amorfo cinico e bifronte che sta tenendo in piedi con i suoi 2 voti, che diventano 3 al bisogno con un curioso nonpresidente del consiglio, una maggioranza ordinaria inadeguata e non efficace che non potrà certamente far cambiare passo alla città ma solo promettere, ancora una volta, cose future».

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