La Nuova Sardegna

Sassari

Sotto il ponte del Rosello una discarica a cielo aperto

di Roberto Sanna
Sotto il ponte del Rosello una discarica a cielo aperto

Intervento del settore Ambiente per ripulire uno dei luoghi simbolo di Sassari L’assessore Antonello Sassu: «Una lotta quotidiana contro gli incivili»

13 gennaio 2022
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SASSARI. La vallata del Rosello è sicuramente uno dei luoghi maggiormente cariche di storia e di suggestioni per la città di Sassari, ma se si va a guardarlo da vicino sembra che i primi a non amarlo siano proprio i sassaresi. O almeno, una parte di loro che ha scambiato per una discarica la parte iniziale (quella dalla quale si arriva dalle vie Palmaera e Col di lana, per intenderci) e periodicamente abbandona tutto quello che in casa non serve più: vecchi elettrodomestici, mobili, sedie, materassi, abiti usati, scatole di cartone.

Uno spettacolo indecoroso che merita più di una riflessione. Se da una parte c’è il problema che la vallata attende da anni un vero piano di rilancio e il susseguirsi delle amministrazioni comunali non ha portato nulla di concreto, dall’altra non si capisce l’accanimento di chi, comunque, quel luogo dovrebbe amarlo e rispettarlo. «In questi giorni stiamo provvedendo alla pulizia della vallata, eliminando i rifiuti e tagliando l’erba e vorrei che fosse l’occasione per sensibilizzare i cittadini a comportarsi con un maggiore senso civico – dice l’assessore all’Ambiente Antonello Sassu che ieri ha eseguito un sovralluogo insieme ad alcuni dirigenti del settore Ambiente –. Il problema del rilancio di questo luogo è sicuramente complesso, perché prima di pensare a come organizzarlo e che cosa farci bisogna provvedere a metterlo in sicurezza. Non dimentichiamo che sotto questa vallata si riversa praticamente tutta l’acqua che arriva dall’Eba Giara e c’è bisogno di tutta una serie di lavori per eliminare il rischio idrogeologico, che è comunque elevato. C’era già stato un primo progetto alcuni anni fa, ma i fondi si erano rivelati insufficienti e bisognerebbe trovare il modo di integrarli».

In attesa che arrivi un vero e proprio indirizzo politico sulla questione, il Comune in questi giorni sta provvedendo a sistemare il verde e soprattutto liberare dal ciarpame accumulato in quella parte non protetta dalle cancellate ormai in mano ai vandali e agli sbandati. Qualcuno sicuramente utilizza come giaciglio di fortuna i materassi abbandonati, altri non si preoccupano di utilizzare alcuni angoli come water closet a cielo aperto e lasciano orgogliosi le tracce, non mancano nemmeno le siringhe a completare l’opera. Poi c’è un ricco campionario di oggetti per la casa che sicuramente non sono arrivati da soli fin lì ed è quello che maggiormente disturba l’assessore Sassu: «Quello che non capisco è perché la gente si prenda la briga di caricare tutta questa roba e venire a scaricarla fin qui – dice – quando potrebbe tranquillamente liberarsene con una telefonata. Abbiamo un servizio di ritiro degli ingombranti gratuito che funziona bene e lo possiamo utilizzare tutti: basta comporre un numero verde, si prende l’appuntamento e il mezzo del settore Ambiente arriva fin sotto casa a prendere i rifiuti». Sugli elettrodomestici Antonello Sassu fa anche una considerazione: «Ho notato che il tipo di elettrodomestico abbandonato in città e in periferia è settoriale: adesso è il periodo degli scaldabagni, ma prima ci sono stati quelli delle lavatrici, dei televisori, dei frigoriferi. Mi viene da pensare che si seguano le offerte dei grandi store quando mettono in promozione determinati prodotti: si decide di cambiarlo e il vecchio si butta dove capita».

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