La Nuova Sardegna

Sassari

la campagna contro i tumori giovanili al seno 

Poster imbrattati e strappati Donne+Donne denuncia

Poster imbrattati e strappati Donne+Donne denuncia

SASSARI. Non era mai successo in tanti anni di campagne murarie per la lotta contro i tumori al seno. E che potesse avvenire proprio in questa ultima occasione in cui i manifesti volevano focalizzare...

16 gennaio 2022
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SASSARI. Non era mai successo in tanti anni di campagne murarie per la lotta contro i tumori al seno. E che potesse avvenire proprio in questa ultima occasione in cui i manifesti volevano focalizzare l’attenzione di tutti i sassaresi sull’aumento del cancro alla mammella tra le giovani, non se lo aspettavano proprio. Delusione e amarezza tra le volontarie dell’associazione Donne + Donne per quanto è accaduto nei giorni scorsi: alcuni dei poster sono stati imbrattati con scritte ancora oggetto di interpretazione sul loro significato, e anche strappati dai cartelloni su cui sono stati affisi in diverse strade della città. Uno sfregio che mortifica e indigna perché colpisce proprio una campagna di denuncia sulla salute delle donne più giovani, dai 18 ai 25 anni, che, secondo i dati più aggiornati, sempre più spesso vengono colpite dal carcinoma mammario. «Un cinismo che ci amareggia», dice la presidente di Donne+Donne, Daniela Cermelli. Autrice delle fotografie che sui manifesti vedono le protagoniste storiche delle campagne condotte dall’associazione insieme con giovani donne che hanno aderito con sensibilità al progetto che si chiama appunto “DiciottoVenticinque. Daniela Cermelli ha presentato ai carabinieri una denuncia contro ignoti «perché un fatto del genere non dovrebbe restare impunito», dice.

«Non sappiamo se pensare a una ragazzata, anche se ci stupirebbe che proprio dei giovani possano essere insensibili a un tema importante come quello che abbiamo sollevato – afferma la presidente dell’associazione –. Se sia stato un atto di puro vandalismo oppure se lo sfregio fosse mirato a qualcos’altro. A giudicare dalle scritte qualche dubbio ci viene. L’azione compiuta non ha giustificazioni e rappresenta un danno soprattutto morale per noi che crediamo necessario sensibilizzare sulla salute delle donne e per tutte coloro che affrontano la malattia con coraggio e avrebbero voluto prevenirla».

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