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Sassari, prigionieri in casa perché l’ascensore è guasto

Sassari, prigionieri in casa perché l’ascensore è guasto

Da settembre disagi per otto famiglie con anziani e invalidi in una palazzina Area di piazza Perosi

17 gennaio 2022
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SASSARI. Ascensore «fuori servizio per attività di manutenzione. L’impianto sarà di nuovo in servizio nel più breve tempo possibile». Era il settembre del 2021 quando l’avviso è comparso in una palazzina condominiale di quattro piani al numero 5 di piazza Lorenzo Perosi, nel complesso di edilizia popolare sorto 45 anni fa a Santa Maria di Pisa. «Il più breve tempo possibile» non è evidentemente arrivato se da quattro mesi gli inquilini non hanno ancora visto ripartire l’ascensore. Fretta ingiustificata? Per niente.

Nel palazzo vivono otto famiglie, in cui è alta la percentuale di anziani, con un’età che va dai 70 ai 97 anni, ci sono tre invalidi civili, di cui due soffrono di patologie cardiache. E chi ha altri problemi di salute – una persona ha subito un intervento di protesi all’anca e precedentemente si era fratturata un femore con strascichi che non ha risolto – oppure è più avanti con gli anni, manco a farlo apposta, abita negli appartamenti agli ultimi piani. Non è che gli inquilini vogliano piangersi addosso e lamentarsi della cattiva sorte, però quell’ascensore fermo da quattro mesi sembra davvero un accanimento nei confronti della loro fragilità.

Da settembre, quindi, accade che i residenti della palazzina siano stati costretti a diradare le uscite, quando non annullarle del tutto. Insomma, si ritrovano prigionieri, loro malgrado, tra quattro mura.

La palazzina è di proprietà di Area, l’ex Iacp, che in quanto a manutenzioni non ha mai brillato e, visti i scarsi interventi eseguiti negli anni sul suo patrimonio immobiliare, ora se lo ritrova degradato e con mille grane da risolvere. E anche sena fondi per poter intervenire su tutte le centinaia di situazioni che lo richiederebbero. Quello degli ascensori non funzionanti è uno dei disagi che gli inquilini devono affrontare più spesso, insieme con infiltrazioni di acqua, cedimenti e via elencando. Ma salire e scendere le scale se hai problemi di salute e mobilità e nemmeno le forze per trasportare pacchi e spesa, provviste d’acqua ed altro, diventa un’impresa pari allo scalare l’Himalaya.

L’ascensore che ha chiuso in casa i residenti, dopo decenni di attività, non è più in grado di assolvere al suo compito. I controlli hanno evidenziato che le funi devono essere sostituite, occorre cambiare il motore e il quadro elettrico e bisogna anche eseguire lavori nella sala macchine dove ci sono state infiltrazioni di acqua piovana. Continuare ad utilizzarlo era davvero diventato impossibile perché sarebbe stato pericoloso. Area, a quanto raccontano gli inquilini, avrebbe già il preventivo dell’ascensorista. Agli occupanti degli appartamenti è stato detto che dovranno contribuire per una parte delle opere da eseguire. Ma non è questo il problema.

Quello che preme alle famiglie, infatti, è che non occorrano tempi biblici per rimettere in funzione l’ascensore e toglierli così dalla prigionia in cui si sono ritrovati i più anziani e in cattiva salute. (p.f.)

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