La Nuova Sardegna

Sassari

Per la Brigata Sassari è festa, doppia cerimonia alla Gonzaga e alla Monfenera

Per la Brigata Sassari è festa, doppia cerimonia alla Gonzaga e alla Monfenera

Celebrazioni a Sassari e a Cagliari per il 104/o anniversario della «Prima Battaglia dei Tre Monti» e per celebrare la «Festa di Corpo e delle Bandiere di Guerra del 151° e del 152° Reggimento fanteria»

28 gennaio 2022
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CAGLIARI. Doppia cerimonia a Cagliari e Sassari per il 104/o anniversario della «Prima Battaglia dei Tre Monti» e per celebrare la «Festa di Corpo e delle Bandiere di Guerra del 151° e del 152° Reggimento fanteria». Le due cerimonie della Brigata Sassari si sono svolte nella caserma «Monfenera» di Cagliari e «Gonzaga» di Sassari e si sono aperte con la deposizione di corone d'alloro al movimento ai caduti. Accanto al colonnello Marco Granari, comandante del 151° Reggimento, e dal Colonnello Matteo Luciani, Comandante del 152° Reggimento erano presenti autorità civili, militari e religiose. Nel messaggio augurale inviato ai militari, il comandante della Brigata «Sassari», generale Giuseppe Bossa, ha richiamato l'importanza del senso dell'onore, del dovere, del coraggio e dell'orgoglio: «valori identitari tramandati da sos mannos, gli antenati ai quali i sassarini di oggi devono continuamente ispirarsi per essere sempre protagonisti di un silenzioso, tenace e insostituibile impegno a salvaguardia delle istituzioni repubblicane».

Nel fare riferimento all'attività svolta dai Sassarini sui diversi fronti il generale si è soffermato sul forte senso di appartenenza che contraddistingue i soldati della Brigata «Sassari», sottolineando «quanto forte sia il legame che unisce i sassarini delle origini, combattenti sul fronte del Carso e sull'altopiano di Asiago durante la Prima guerra mondiale, a quelli di oggi. Questo legame - ha evidenziato - va ricercato nell'essenza dei valori della Sardegna e dell'Esercito Italiano, valori secolari come l'orgoglio: l'orgoglio di essere presenti nelle circostanze in cui il dovere chiama e impone di non voltarsi dall'altra parte, di mettersi in gioco in prima persona, anche a rischio della propria vita». (Ansa).

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