La Nuova Sardegna

Sassari

Il Pd: «La città paga l’isolamento del suo sindaco»

Il Pd: «La città paga l’isolamento del suo sindaco»

Opposizione all’attacco: Campus ha ammesso di non essere in grado di difendere il piano di recupero

04 febbraio 2022
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SASSARI. «Abbiamo letto increduli le dichiarazioni del sindaco che datano il passo indietro del Ministero a fine del 2018, quando ancora era in corso l’amministrazione Sanna. Così cercando, più che la soluzione del problema, di allontanarsi da ogni responsabilità».

Così il gruppo consiliare del Pd, che interviene nel dibattito che in questi giorni si è aperto sul progetto di riqualificazione dell’ex carcere di San Sebastiano. «Ma lo stupore – scrivono i consiglieri – si tramuta in indignazione quando ricordiamo che abbiamo tutti ascoltato il sindaco nel corso del consiglio comunale del 20 maggio 2021 quando dichiarava che l’amministrazione comunale dalla fine del 2018 - e fino a gennaio 2021 - era evidentemente del tutto all’oscuro di quanto si stava decidendo in altri tavoli. Quindi, come dichiara lo stesso Campus, l’Amministrazione apprende del rischio di perdere l’importante finanziamento solo quando il sindaco riceve per la prima volta notizia nel corso di un informale colloquio con il senatore Cucca, che lo metteva in allarme quattro mesi prima, nel gennaio 2021».

«Da quella data in poi – continua la nota – e fino ad oggi, il sindaco è stato semplice spettatore degli eventi, fuggendo dalle proprie responsabilità sostenendo, sulla stampa oggi come allora in aula, che il sindaco di Sassari è ben lontano dall’avere un efficace potere contrattuale nei confronti dei sottoscrittori l’accordo del 2018. Incapace, quindi, di pressarli perché tengono fede agli impegni presi. Azione in cui peraltro il sindaco non si è certamente distinto anche prima di quella comunicazione». «Questa kafkiana situazione si ripercuoterà negativamente, a partire dalla zona ottocentesca, su residenti, commercianti e sui vari fruitori del centro provocando l’ennesimo e forse più gravoso danno che questa amministrazione abbia mai prodotto. Bisogna avere struttura politica per tessere relazioni politiche a tutti i livelli, sul piano regionale e nazionale, ed essere all’altezza della situazione per recuperare quanto possibile una situazione che si è ora seriamente complicata, sfruttando il treno che sta passando, costituito dal Pnrr. La verità di questa vicenda sotto il profilo politico, penosa per la città e per quanti speravano - e ancora sperano – nella realizzazione di quest’opera, è solo una: il sindaco, anche in questo caso, non è stato in grado di curare gli interessi della città». (g.bua)



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