La Nuova Sardegna

Sassari

Cumuli di rifiuti nel porto manca il servizio di ritiro

di Gavino Masia
Cumuli di rifiuti nel porto manca il servizio di ritiro

Nautica Service: «Il gestore ha smobilitato e non sappiamo a chi rivolgerci» Da una settimana nell’isola ecologica dell’autogrill l’immondizia è ammassata 

09 febbraio 2022
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PORTO TORRES. La raccolta dei rifiuti prodotti dalle attività commerciali presenti all’interno del porto commerciale sta diventando nuovamente un problema serio. Da circa una settimana, infatti, nell’isola ecologica a fianco dell’Autogrill Cormorano sono presenti decine di buste di rifiuti che non sono state ritirate.

Ma la situazione è critica anche per quanto riguarda le altre attività che lavorano nell’area portuale, con l’aggravante che nessuno degli operatori conosce l’interlocutore a cui rivolgersi per provvedere al ritiro dei rifiuti urbani.

Esattamente un anno fa l’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna aveva stabilito che il ritiro e lo smaltimento dei rifiuti erano di pertinenza dei concessionari che svolgono attività dentro lo scalo marittimo, i quali sono stati obbligati a stipulare, ciascuno per proprio conto, i contratti con le aziende del servizio di igiene ambientale per conto del Comune di Porto Torres, servizio che non prevede il ritiro anche in porto. Quindi ristoranti, bar, pontili galleggianti e cantieri navali devono pensarci da soli e non devono, ovviamente, pagare la relativa tassa.

«È utile sottolineare che le grandi società che si occupano della gestione della raccolta e smaltimento rifiuti hanno quasi sempre le loro sedi amministrative fuori dalla Sardegna – precisano gli amministratori della società Nautica Service – e non sono quindi organizzate per avere a che fare con privati, siano essi aziende o singoli, ma solo con enti pubblici, anche per ciò che attiene, per esempio, la semplice contrattualistica da adottare».

La scelta della ditta di ritiro e smaltimento per gli operatori che svolgono le loro attività nel porto turritano è quindi libera, cioè ciascuno può scegliere quella che ritiene più conveniente, e nei mesi scorsi l’azienda scelta dai concessionari è stata quella che già opera per il Comune: in quanto aveva già tutta l’organizzazione di mezzi e personale nel cantiere della zona industriale e perché era in grado di offrire prezzi migliori rispetto a chi non ha la base in città.

«Il problema è sorto quando quella stessa ditta ha risolto il rapporto con il Comune e ha smobilitato dalla città – aggiungono –e perciò, come sta avvenendo in questo periodo, i rifiuti si accumulano nelle isole ecologiche che ciascuno a sue spese si è creato, in quanto manca il referente a cui rivolgersi per stipulare nuovi accordi e contratti».

Una situazione critica che è necessario risolvere quanto prima, comunque, per evitare indecorosi depositi di rifiuti che vanno a compromettere l’igiene e la salubrità dell’ambiente. Per gli operatori la soluzione ideale è individuata nella ditta che svolge il servizio per il Comune, in quanto il porto deve essere considerato come parte integrante del territorio comunale.

Sarà poi la stessa azienda ad applicare a ciascun esercente del porto le relative tasse previste per i rifiuti.

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