La Nuova Sardegna

Sassari

Ploaghe, al via il restauro della chiesa di San Michele

di Mauro Tedde
Ploaghe, al via il restauro della chiesa di San Michele

L’intervento sarà finanziato dal Coros e dal programma Sardegna in cento chiese Il sindaco: «Con i fondi della programmazione valorizziamo i nostri simboli»

10 febbraio 2022
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PLOAGHE. Al via al restauro della chiesa di San Michele di Salvennor, lo splendido edificio romanico che sorge all’altezza del quadrivio di Ploaghe. Sono stati affidati nei giorni scorsi i lavori di restauro per un importo di 225 mila euro (di cui 172.784 cofinanziati dalla Regione e dalla CEI) parte integrante della programmazione territoriale “Coros-Anglona Terre di tradizione” che ha finanziato il 50% del costo complessivo mentre un ulteriore contributo, sempre pari al 50%, è arrivato dal programma “Sardegna in cento Chiese” per cui è stato sottoscritto un apposito accordo fra Regione e Conferenza episcopale sarda.

Questo restauro ha una rilevanza strategica e importantissima per Ploaghe e per tutto il territorio del Coros. La chiesa, si trova a poco più di 2 chilometri dalla Basilica di Saccargia e a 700 metri dalla Chiesa di Sant’Antonio di Salvennor a Ploaghe, con le quali condivide l’architettura di tipo romanico. In tempi ormai remoti la chiesa era dotata di una torre campanaria, poi crollata, che aveva la base, presumibilmente, nell'attuale sacrestia. La caratteristica di maggior rilievo era l'esistenza nel lato sinistro del tempio d'una Porta Santa, che veniva aperta ogni anno per un mese, in occasione della festa di San Michele Arcangelo il 29 settembre. Come emerso in sede di pianificazione del Piano di sviluppo territoriale la proposta ricade fra quelle che mirano ad intervenire su alcune delle chiese campestri presenti in tutto il territorio del Coros e dell’Anglona nell’ipotesi di creare una rete di attrattori culturali e ambientali e valorizzarli in chiave turistica. Nella chiesa di San Michele, negli ultimi anni, grazie ad un’iniziativa dell’associazione culturale Musas de Sardigna, è stata attivata una campagna di scavi insieme all’Università di Sassari, alla Soprintendenza ed al Comune di Ploaghe che ha portato ad interessanti ritrovamenti che fanno pensare che in passato la chiesa sia stata molto più grande e che al suo fianco sorgesse un monastero.

Il restauro sarà di natura conservativa e punta ad eliminare tutti gli elementi di degrado «Con i fondi della programmazione territoriale abbiamo puntato molto sui nostri attrattori culturali – ha spiegato Carlo Sotgiu presidente del Coros e sindaco di Ploaghe – e credo che la chiesa di San Michele sia uno dei più begli esempi di stile romanico presenti nel Coros. Nei mesi scorsi il Comune di Ploaghe è anche stato fra i fondatori della Fondazione del Romanico con lo scopo di favorire e valorizzare la cultura delle chiese romaniche. Ora attendiamo che vengano appaltati gli altri interventi ricadenti nella programmazione territoriale: il restauro del cimitero monumentale e il primo lotto della sistemazione della casa del canonico Spano».



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