La Nuova Sardegna

Sassari

Destino incerto per i 100 assunti covid

di Luigi Soriga
Destino incerto per i 100 assunti covid

Il 21 marzo finisce l’emergenza, medici e infermieri a rischio licenziamento: da Governo e Regione ancora niente novità 

22 febbraio 2022
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SASSARI. Il 31 marzo è una data cruciale per la sanità, e gli addetti ai lavori guardano il calendario con molta preoccupazione. Infatti quel giorno decadrà ufficialmente lo stato di emergenza pandemico e con questa misura saranno in bilico anche tutte le assunzioni effettuate con contratto covid.

In questi due anni l’organico dell’Aou di Sassari, come è avvenuto in tutti gli altri hub, è stato rimpolpato in maniera consistente proprio grazie alle risorse messe in campo per fronteggiare il coronavirus. A Sassari parliamo di circa un centinaio di sanitari, assunti a contratto e a tempo, che hanno permesso ai vari reparti di non collassare di fronte allo tzunami pandemico che ha investito l’ospedale. Medici, infermieri, oss reclutati e utilizzati per una riorganizzazione funzionale delle varie strutture. Un piccolo esercito che in questo difficile periodo ha supplito alla carenza cronica di personale sanitario, tagliato in maniera sistematica prima dell’avvento del Covid.

Ora il 31 marzo si avvicina e si pone una scelta che avrà una portata decisiva sul futuro dell’Aou: che ne sarà di tutti questi professionisti assunti in maniera precaria? I loro contratti decadranno seduta stante e rischiano il licenziamento? Oppure, come tutti si auspicano, il Governo o la Regione adotteranno dei provvedimenti che consentiranno una serie di stabilizzazioni o quantomeno uno smaltimento progressivo delle assunzioni?

Il tema spinoso è emerso anche in occasione del sopralluogo in Pronto soccorso svolto la settimana scorsa dai parlamentari e dai consiglieri regionali Progressisti e Cinque Stelle. Durante il confronto con il direttore generale dell’Aou Antonio Spano e il direttore sanitario Franco Bandiera, i vertici dell’azienda avevano sottolineato grande preoccupazione: «È un argomento che dovete portare all’attenzione di Roma e Cagliari – hanno spiegato – perché se qui dovessimo rinunciare da un giorno all’altro a più di cento sanitari, per noi sarebbe un disastro. Non riusciremo più a erogare un servizio adeguato. E poi occorre considerare che questi medici, infermieri e oss non si sono mai risparmiati, lavorando con enorme sacrificio, spesso a ritmi disumani nelle fase acute della pandemia». Liquidarli al 31 marzo, insomma, sarebbe una enorme ingiustizia. Oltretutto la sanità a Sassari non potrebbe nemmeno permetterselo, perché se finirà davvero l’emergenza pandemica, bisognerà fare comunque i conti con tutte le patologie ordinarie e croniche trascurate e con le liste di attesa ancora da smaltire. Riallocare il personale covid nelle chirurgie e dove nelle aree strategiche, sarebbe un ottimo punto di partenza.

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