Presunti abusi sulla figlia della ex, 37enne dal gup
di Nadia Cossu
La donna avrebbe subito la violenza sessuale nella roulotte dove lui viveva. Chiesto il rito abbreviato
25 febbraio 2022
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SASSARI. Una madre che ha una relazione e una convivenza con un uomo molto più giovane di lei e che un giorno torna a casa e scopre che sua figlia ha una storia con quello stesso uomo. Entrambi vengono cacciati di casa e lui, un 37enne residente ad Alghero, va a vivere in una roulotte.
Questo è il contesto nel quale sarebbe maturato un presunto caso di violenza sessuale (ripetuta). La vittima sarebbe una 39enne, ossia la figlia della donna, e il carnefice l’ex di sua madre.
L’uomo ieri mattina è comparso davanti al giudice dell’udienza preliminare Gian Paolo Piana per rispondere dei reati di violenza sessuale e minacce. Attraverso il suo avvocato difensore Filippo Carta ha chiesto di affrontare il processo con il rito abbreviato condizionato a una perizia di trascrizione dei messaggi scritti e audio intercorsi tra lui e la donna nella chat di Whatsapp. Richiesta alla quale si è opposto il pubblico ministero ritenendo che non fosse necessaria una perizia ma che bastasse la trascrizione da parte del legale e la produzione nel fascicolo.
Una storia maturata in un contesto di degrado che la 39enne, che si è costituita parte civile con l’avvocato Elias Vacca, ha deciso di raccontare ai carabinieri di Alghero dopo diversi mesi. Una denuncia messa nero su bianco che fa riferimento ai presunti abusi subiti all’interno della roulotte dove quell’uomo si era trasferito e dove lei – così aveva detto – andava di tanto in tanto per portargli sigarette e birra. In diverse occasioni, però, la donna sarebbe stata vittima di abusi, incapace di ribellarsi al 37enne che avrebbe preteso con la forza quei rapporti sessuali.
L’udienza, alla quale era presente il pubblico ministero titolare del fascicolo Maria Paola Asara, è stata rinviata al 7 aprile. In quella data il giudice scioglierà la riserva sull’ammissione del rito abbreviato condizionato.
L’imputato, per il quale la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio, deve rispondere anche di minacce. Avrebbe infatti ripreso con il telefono cellulare alcune scene di sesso con la donna e avrebbe poi minacciato di renderle pubbliche.
Questo è il contesto nel quale sarebbe maturato un presunto caso di violenza sessuale (ripetuta). La vittima sarebbe una 39enne, ossia la figlia della donna, e il carnefice l’ex di sua madre.
L’uomo ieri mattina è comparso davanti al giudice dell’udienza preliminare Gian Paolo Piana per rispondere dei reati di violenza sessuale e minacce. Attraverso il suo avvocato difensore Filippo Carta ha chiesto di affrontare il processo con il rito abbreviato condizionato a una perizia di trascrizione dei messaggi scritti e audio intercorsi tra lui e la donna nella chat di Whatsapp. Richiesta alla quale si è opposto il pubblico ministero ritenendo che non fosse necessaria una perizia ma che bastasse la trascrizione da parte del legale e la produzione nel fascicolo.
Una storia maturata in un contesto di degrado che la 39enne, che si è costituita parte civile con l’avvocato Elias Vacca, ha deciso di raccontare ai carabinieri di Alghero dopo diversi mesi. Una denuncia messa nero su bianco che fa riferimento ai presunti abusi subiti all’interno della roulotte dove quell’uomo si era trasferito e dove lei – così aveva detto – andava di tanto in tanto per portargli sigarette e birra. In diverse occasioni, però, la donna sarebbe stata vittima di abusi, incapace di ribellarsi al 37enne che avrebbe preteso con la forza quei rapporti sessuali.
L’udienza, alla quale era presente il pubblico ministero titolare del fascicolo Maria Paola Asara, è stata rinviata al 7 aprile. In quella data il giudice scioglierà la riserva sull’ammissione del rito abbreviato condizionato.
L’imputato, per il quale la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio, deve rispondere anche di minacce. Avrebbe infatti ripreso con il telefono cellulare alcune scene di sesso con la donna e avrebbe poi minacciato di renderle pubbliche.