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Sassari

Lesioni e minacce, assolto il sindaco di Bonorva

Lesioni e minacce, assolto il sindaco di Bonorva

D’Agostino era accusato di aver aggredito nel 2013 un socio della coop che gestiva il 118 in paese

04 marzo 2022
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SASSARI. Non ci fu alcuna aggressione e non ci furono nemmeno minacce. E gli stessi testimoni citati per fare chiarezza su un episodio che sarebbe accaduto nel 2013 hanno sostanzialmente smentito la versione dell’accusa.

Si è concluso ieri mattina davanti al giudice Mauro Pusceddu il processo a carico del sindaco di Bonorva Massimo D’Agostino, imputato di lesioni e minacce. A denunciare il primo cittadino (che di professione fa il medico) era stato un socio della cooperativa che gestiva il servizio 118 in paese, cooperativa di cui D’Agostino era presidente. Il socio lo aveva denunciato sostenendo di esser stato strattonato durante una lite e, nella stessa circostanza, di esser stato minacciato dall’imputato: «Sarai licenziato», gli avrebbe detto.

La vicenda era finita davanti al giudice di pace di Ozieri che aveva assolto il sindaco per non aver commesso il fatto.

Ma il pubblico ministero Mario Leo aveva impugnato la sentenza chiedendo la condanna dell’imputato alla pena che il tribunale ritenesse più congrua.

Ieri mattina, a distanza di nove anni dai fatti contestati, si è chiusa questa vicenda processuale: il giudice ha rigettato l’appello del pm confermando la sentenza di primo grado (emessa dal giudice di pace di Ozieri) con la formula “perché il fatto non sussiste”.

L’avvocato difensore Gian Marco Mura nella sua arringa ha sottolineato come anche le prove testimoniali fossero andate a favore del suo assistito che aveva sempre respinto le accuse sostenendo che quel giorno di settembre non ci fosse stata alcuna aggressione da parte sua. Versione confermata in particolare da tre testimoni citati in aula i quali, specificando di esser stati presenti al momento della discussione, hanno smentito che ci fosse stata un’aggressione da parte del medico ai danni dell’altra persona. Toni accesi, sì, ma nulla di più.

Il pubblico ministero Ilaria Achenza si è rimessa all’atto d’appello del sostituto procuratore Leo. A chiedere la condanna è stato ieri anche l’avvocato Giovanni Battista Luciano, che assisteva la persona offesa.

Ma il giudice Pusceddu condividendo la tesi difensiva dell’avvocato Mura e accogliendo la sua richiesta di assoluzione (come da sentenza di primo grado) ha rigettato l’appello della Procura con un verdetto che scagiona Massimo D’Agostino da tutte le accuse contestate con una formula ampia.

Na.Co.

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