La Nuova Sardegna

Sassari

Caso bollette a Sennori arriva la messa in mora

di Salvatore Santoni
Caso bollette a Sennori arriva la messa in mora

Tredici amministratori e dirigenti comunali nel mirino della Corte dei conti Danno erariale di 48mila euro per i ritardi nel saldo delle forniture elettriche

05 marzo 2022
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SENNORI. La Procura regionale della Corte di conti ha notificato la costituzione in mora ai presunti responsabili del danno erariale calcolato in oltre 48mila euro ai danni del Comune di Sennori per il caso delle bollette dell’Enel non pagate. Il provvedimento, firmato dal sostituto procuratore generale, Gianpiero Madeo, è scattato con tutta probabilità per interrompere i termini di prescrizione del procedimento, che comunque si avvia alla conclusione, a carico di 13 tra amministratori e dirigenti della municipalità.

Al centro degli approfondimenti della procura contabile – sul caso si è conclusa anche un’inchiesta della Procura di Sassari per falso ideologico che ha portato a una raffica di richieste di rinvio a giudizio – sono finite le spese per interessi a causa del ritardato pagamento di consumi di energia elettrica negli anni compresi dal 2013 al 2015. «Considerato che tale condotta fraudolenta, causativa di danno erariale – si legge nella comunicazione della Procura contabile inviata ai 13 presunti responsabili – è emersa a seguito della trasmissione alla procura regionale della Corte dei conti della delibera di consiglio comunale numero 38 del 25 marzo 2016 di riconoscimento del debito fuori bilancio per consumi di energia elettrica per complessivi oltre 486mila euro con importi a grave sui bilanci pluriennali 2016, 2017 e 2018».

Il presunto danno erariale sarebbe stato commesso dall’allora sindaco Roberto Desini; dagli amministratori Nicola Sassu, Mario Satta, Vincenzo Leoni, Francesco Senes, Antioco Lampis, Maria Antonietta Pazzola, Giovanni Cocco e Tonino Casada. Nel mirino della procura contabile figurano anche 4 tecnici: l’ex segretaria generale dell’ente, Gavina Turra; l’ex responsabile dell’ufficio tecnico, Gianni Melis; l’ex responsabile del settore finanziario, Nicolina Cattari; e l’ex revisore dei conti dell’ente, Nicola Navarre.

«Rilevato che la ricostruzione operata dai militari, delegati dalla Procura contabile al fine di accertare condotte causative di danno erariale – si legge ancora nel provvedimento – ha permesso di accertare che gli amministratori del Comune per esigenze legate al patto di stabilità non pagavano le bollette di energia elettrica insolute, ma dilazionavano ad anni successivi la liquidazione di parte del debito, con la conseguenza che venivano sostenute da parte del Comune maggiori spese per interessi moratori quantificati complessivamente in oltre 48mila euro».

In particolare, la Procura contabile ritiene che «la responsabilità possa essere addebitata ai componenti della giunta, ai dirigenti responsabili, al segretario comunale e al revisore dei conti, che all’epoca dei fatti pur a conoscenza della situazione debitoria non hanno mai evidenziato il debito insoluto nemmeno nei bilanci di previsione e nei consuntivi degli esercizi finanziari di competenza e ne hanno così celato l’esistenza, omettendo di discuterne perfino durante i consigli comunali».

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