la tragedia di usini
Il marmista stroncato da un infarto
Il 52enne era morto una settimana fa. Ieri l’ultimo saluto del paese
05 marzo 2022
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USINI. È morto a causa di uno scompenso cardiaco Vittorino Cocco, il marmista di Usini di 52 anni, trovato senza vita una settimana fa dal suo datore di lavoro all’interno della marmeria di in via Matteotti a Usini.
Lo ha stabilito l’esame autoptico eseguito dal medico legale Francesco Serra nell’istituto di patologia forense su incarico della Procura della Repubblica. Antonio Padiglia, 50 anni di Usini, titolare della marmeria, aveva caricato il dipendente in macchina e lo aveva portato al pronto soccorso, ma l’uomo era arrivato a Sassari privo di vita.
Padiglia era stato iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto, con l’ipotesi di omicidio colposo, ma ora - accertato che si è trattato di una morte naturale - il titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Enrica Angioni potrebbe chiedere per lui l’archiviazione. Ieri mattina è stata dissequestrata la marmeria, messa sotto sequestro una settimana fa per consentire ai carabinieri e agli ispettori dello Spresal di eseguire tutti gli accertamenti.
E sempre ieri Usini ha dato l’ultimo saluto a Vittorino Cocco. La salma è stata esposta da nella chiesa di Santa Croce e alle 17 è stata portata nella chiesa della Natività di Maria Vergine per il funerale celebrato da padre Antonio Piga. Alcuni giorni prima del decesso Vittorino Cocco aveva accusato dei dolori a un fianco e a un braccio. Forse le avvisaglie del malore che ha fermato il suo cuore. (l.f.)
Lo ha stabilito l’esame autoptico eseguito dal medico legale Francesco Serra nell’istituto di patologia forense su incarico della Procura della Repubblica. Antonio Padiglia, 50 anni di Usini, titolare della marmeria, aveva caricato il dipendente in macchina e lo aveva portato al pronto soccorso, ma l’uomo era arrivato a Sassari privo di vita.
Padiglia era stato iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto, con l’ipotesi di omicidio colposo, ma ora - accertato che si è trattato di una morte naturale - il titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Enrica Angioni potrebbe chiedere per lui l’archiviazione. Ieri mattina è stata dissequestrata la marmeria, messa sotto sequestro una settimana fa per consentire ai carabinieri e agli ispettori dello Spresal di eseguire tutti gli accertamenti.
E sempre ieri Usini ha dato l’ultimo saluto a Vittorino Cocco. La salma è stata esposta da nella chiesa di Santa Croce e alle 17 è stata portata nella chiesa della Natività di Maria Vergine per il funerale celebrato da padre Antonio Piga. Alcuni giorni prima del decesso Vittorino Cocco aveva accusato dei dolori a un fianco e a un braccio. Forse le avvisaglie del malore che ha fermato il suo cuore. (l.f.)