La Nuova Sardegna

Sassari

«Senza campo la nostra stagione è finita»

di Roberto Sanna
«Senza campo la nostra stagione è finita»

Cento bambini della Bulldog Rugby rischiano di smettere di giocare, la dirigenza chiede al Comune di avere un impianto

09 marzo 2022
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Anche una piccola porzione di prato può diventare un rifugio sicuro e quando ti viene a mancare è un guaio Per i piccoli rugbisti della Bulldog Sassari, realtà cittadina che comincia a farsi spazio anche grazie a progetti di inclusione portati avanti con grande fatica, da fine mese sarà un problema trovare un campo dove allenarsi. Alla cronica mancanza di un impianto dedicato si aggiunge ora l’impossibilità di contare anche sullo spazio affittato a ore all’interno dello Sporting Milano 26 che permetteva ai bambini e ai tecnici di svolgere l’attività: il club ha infatti comunicato la decisione di ritirare la disponibilità del terreno perché dovrà effettuare una serie di manutenzioni in vista della stagione estiva.

Una pessima notizia per la dirigenza, che ha solo pochi giorni di tempo per trovare una soluzione tampone che consenta almeno di portare a termine la stagione. Quella definitiva, in realtà, c’è, ci sono state delle aperture ma l’elefante burocratico si muove a piccoli passi e lo striscione del traguardo sembra molto lontano. «Avevamo da tempo individuato un terreno comunale che potremmo prendere in carico per trasformarlo in un impianto da tutto per noi – spiega il presidente Claudio Pistidda – e tempo fa la Federazione di rugby aveva scritto una lettera al Comune per sollecitarlo in questo senso. Un mese fa abbiamo ricevuto delle rassicurazioni a riguardo, almeno a livello amichevole e senza niente di scritto, ma intanto noi restiamo senza campo e siamo costretti a fare i salti mortali per trovare di volta in volta una casa provvisoria. La questione è vecchia di undici anni, puntiamo su quello spazio da tanto tempo e siamo disposti a gestirlo secondo le regole, ma ancora non si vede nulla di concreto».

Nel frattempo però le esigenze sono cambiate. La società ha lavorato bene e sta raccogliendo i frutti delle sue fatiche con l’aumento dei tesserati, arrivati ormai a quota duecento. La metà di questi sono bambini fino agli 11 anni, alcuni dei quali hanno problemi di iperattività motoria e autismo e seguono con soddisfazione un percorso di inclusione seguiti a bordo campo, oltre che dagli allenatori, anche da una pedagogista. Sono proprio loro che si allenano in quel rettangolo di fortuna e in pendenza affittato allo Sporting 26 e rischiano adesso di rimanere senza campo: «La stagione agonistica è appena cominciata e quasi sta per finire – dice con amarezza Pistidda –, eppure i primi risultati stanno già arrivando. Abbiamo appena fatto una bellissima trasferta a Olbia dove ci siamo divertiti tantissimo e abbiamo anche vinto, adesso ci troviamo a dover ricominciare tutto da capo. Ci serve un campo non solo per allenarci, ma perché dovremmo giocare tutte le prossime partite in trasferta e onestamente mi sembra troppo».

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative