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Sassari

Testamento falso, nei guai quattro donne di Pozzomaggiore

Testamento falso, nei guai quattro donne di Pozzomaggiore

POZZOMAGGIORE. Un falso testamento olografo per ottenere l’eredità di una compaesana.È l’accusa per quattro donne di Pozzomaggiore, denunciate dai carabinieri della stazione del paese dopo un’articola...

19 marzo 2022
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POZZOMAGGIORE. Un falso testamento olografo per ottenere l’eredità di una compaesana.

È l’accusa per quattro donne di Pozzomaggiore, denunciate dai carabinieri della stazione del paese dopo un’articolata attività d’indagine svolta dai militari quando qualcuno aveva sollevato sospetti su quel testamento.

Le quattro donne, tutte originarie e residenti a Pozzomaggiore, sono state iscritte nel registro degli indagati per aver redatto di comune accordo un falso testamento olografo. L’ipotesi investigativa è stata avvalorata da numerosi accertamenti svolti nel corso dell’attività d’indagine, tra cui perquisizioni informatiche e una perizia calligrafica sul documento.

Una delle donne indagate aveva prestato servizio come badante a casa di un’anziana maestra residente a Pozzomaggiore, deceduta a gennaio dello scorso anno. Utilizzando un testamento scritto a mano – poi accertato essere un falso – aveva tentato di modificare le volontà espresse dalla donna in punto di morte allorquando, convocato un notaio, aveva deciso di destinare tutti i suoi averi in beneficenza. Le altre donne contestualmente si sono occupate anche della pubblicazione del nuovo testamento presso un altro notaio ai fini della sua validità e hanno messo in atto tutte le pratiche presso gli uffici bancari e postali per avviare la procedura di successione a loro vantaggio. Il documento falso avrebbe comportato l’acquisizione di tutti i beni mobili e immobili dell’anziana donna, nonché circa 600 mila euro tra buoni postali e conti correnti vari, il tutto reso ancor più facile dalla mancanza di eredi che potessero rivendicare il testamento originario. L’indagine ha permesso di evitare che tutti i beni finissero nelle mani delle indagate e che venisse rispettata la volontà dell’anziana maestra.



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