La Nuova Sardegna

Sassari

Il sindaco di Porto Torres: «Via dal porto industriale le vecchie infrastrutture»

di Gavino Masia
Il sindaco di Porto Torres: «Via dal porto industriale le vecchie infrastrutture»

Massimo Mulas rilancia all’Eni l’idea di una bonifica di tutta l’area «Favoriamo l’insediamento di nuove attività rivolte all’economia del mare»

26 marzo 2022
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PORTO TORRES. «Il nostro porto industriale ha lo specchio d’acqua più grande di tutta la Sardegna e credo ci siano tutte le condizioni per avviare gli interventi del cosiddetto decommissioning, ovvero lo smantellamento delle infrastrutture obsolete e non più utilizzabili e la bonifica dei terreni, per creare nuove opportunità imprenditoriali e utilizzare al meglio le potenzialità di un’area dove è possibile sviluppare più interventi». Il sindaco Massimo Mulas lancia una nuova sfida sul futuro dell’ex petrolchimico ed è convinto che si stiano creando i presupposti affinché la multinazionale Eni prenda in considerazione la riconversione dell’area fronte mare. «È un pezzo di zona industriale – aggiunge – dove si può insediare una tipologia di interventi che manca al Nord Ovest: qui ci sono le condizioni uniche e in questo momento le opportunità giuste come la Zona economica speciale (Zes), i fondi del Pnrr e i processi di transizione energetica che possono avere un ruolo in tal senso».

Secondo il capo dell’amministrazione questa è anche l'occasione per rilanciare la stessa immagine della città turritana: «Il nostro territorio spesso viene visto come quello irrimediabilmente degradato a livello ambientale. Un’aurea negativa che può essere superata con una seria stagione di bonifiche e lo sviluppo di nuove progettualità. Dobbiamo fare una vera e propria rivoluzione copernicana mentale: guardare a quella porzione di terra come un luogo dove insediare nuove attività imprenditoriali rivolte all'economia del mare. Ad esempio, lì potrebbe sorgere il polo della nautica tanto atteso dagli operatori locali».

Questo rilancio, inoltre, faciliterebbe anche quello delle aree limitrofe. «Ci lamentiamo che i turisti che approdano al porto industriale ricevono come primo benvenuto alcuni brutti esempi di archeologia industriale. Sono situazioni difficili da sanare e ci sono fallimenti in corso, situazioni complesse, insieme a meritori investimenti del Consorzio industriale che al momento però non sono sufficienti per riqualificare l'area. Sembra una situazione insanabile ma sono convinto che partendo dal decommissioning dell'area a fianco, sia possibile mettere in moto un percorso virtuoso e utile a tutto il tratto di costa tra lo scalo industriale e la città». Un piano che, insieme agli interventi del Pit fluviale, consentirebbe nel tempo di dare un nuovo volto a tutto quel litorale e finalmente offrire un impatto diverso a chi arriva dal mare.

Ma quale sarebbe l’atteggiamento di Eni verso questo piano? «Sono certo – conclude il sindaco – che ci sia disponibilità verso queste linee di sviluppo, perché restituiscono valore all'area. Sono in corso interlocuzioni che considero positive. A breve verificheremo lo stato di avanzamento del Progetto Nuraghe e sarà l'occasione per fare il punto sul futuro di tutta l'area. Anche l'attenzione che, in generale, stiamo ottenendo sul rilancio della Chimica verde possa offrire l'opportunità di ripensare in maniera diversa alle sorti della zona industriale».
 

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