La Nuova Sardegna

Sassari

Zone F4, a Sassari si riparte da zero e l'assessore dice: "E' una rivoluzione"

Giovanni Bua
Platamona
Platamona

Presentata la variante che individua le aree di sviluppo turistico nelle borgate: alberghi a Platamona e a Fiumesanto, prevista anche una cubatura residenziale

16 aprile 2022
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SASSARI. Per l'assessore Nicola Lucchi è «una rivoluzione», per le opposizioni «un ritorno a un'urbanistica anni '80 non in grado di dare risposte». Per il dibattito vero, che si annuncia caldo, ci sarà però da attendere. Causa black out internet infatti le carte delle nuove Zone F4 le anno viste in pochi, e la seduta di ieri della Commissione urbanistica sarà solo la prima della serie. L'atteso schema però è finalmente chiaro ed effettivamente rivoluzionario. Almeno nella parte di cui rade al suolo il percorso fatto fino ad ora e mette in soffitta l'urbanistica dinamica teorizzata dal celebre articolo 52 (che viene addirittura abrogato) e ritorna a uno schema decisamente più classico: variante sostanziale del Puc, con passaggio in Consiglio, copianificazione con gli Enti, valutazione di impatto ambientale, osservazioni, adozione preliminare, invio in Regione, eventuali prescrizioni, adozione. Qualche anno a essere ottimisti. «Il tempo che ci vorrà - taglia corto Lucchi, accompagnato in commissione dal dirigente del settore Giovanni Antonio Pisoni, che ha illustrato la sintesi illustativa della variante - qui stiamo pianificando il futuro a lungo termine del territorio. E lo stiamo facendo in maniera ordinata, organica, inappuntabile. Trovando soluzioni semplici ma incredibilmente mai applicate. E quindi rivoluzionarie».

Qualche esempio: «Gli alberghi a Platamona. Tutti dicono che servono, nessuno li aveva mai previsti. Noi prevediamo tre zone turistiche, 109mila metri cubi, due aree parcheggi di supporto. Di cui una a Monte d'Accoddi, confinante con la nuova rotatoria che verrà realizzata sulla 131. Un monumento che tutti dicono vada valorizzato. Ora lo sarà». E ancora: «La riclassificazione di una parte della zona industriale di Fiume Santo in zona turistica. Anche qui al 100% alberghiera. Operazione complessa, che apre però finalmente a bonifiche incisive e a una riqualificazione reale di un'area da rendere alla collettività con la sua naturale vocazione».Spazio poi alle borgate, dove spariscono tutti i progetti in zone H e salta fuori una percentuale di cubatura, fino al 50 per centro, dedicata al residenziale.

«È l'unica possibilità di sviluppo reale de nostro territorio che tiene conto del tessuto economico delle diverse zone. Abbiamo fatto conto della mancata proposta sulle zone F2 previste nel Puc, che non hanno portato a nessuna offerta. Nelle borgate il tipo di interventi deve essere calibrato sulle possibilità economiche di chi realizza. È inutile che scarichi solo alberghiero a Palmadula».E così la variante prevede 27mila metri cubi a Porto Ferro, con parcheggio, parco urbano e zona residenziale a Villa Assunta. E ancora 118mila mc tra l'Argentiera, esclusivamente alberghiera, e un mix tra alberghiero e residenziale a Palmadula e Porto Palmas (sette le zone turistiche individuate).

E infine ancora residenziale e alberghiero a Biancareddu-Rena Majore (5 zone 103mila mc), alla Pedraia (3 zone 15mila mc). E le due maxi operazioni a Platamona (3 zone turistiche 109mila metri cubi, esclusivamente alberghiera) e a Fiume Santo, con 161mila metri cubi di alberghi realizzabili in un'unica area nell'ex zona industriale.«Questo progetto - ha chiuso Lucchi - è un piano di sviluppo. Che mette in campo regole in un contesto tra i più belli al mondo che però intercetta solo l'1,75% dei flussi turistici nel nord ovest, e che ha 2400 posti letto. Li porteremo a 9mila potenziali, sperando di innescare tutte le azioni indispensabili a trasformare le nostre borgate nelle capitali del turismo lento ed esperienzale, la loro vera vocazione».

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