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Sassari, presunti abusi su una ragazzina: il pm chiede 7 anni

di Nadia Cossu
Sassari, presunti abusi su una ragazzina: il pm chiede 7 anni

Vicino di casa di una 13enne imputato di violenza sessuale. A lanciare le terribili accuse era stata proprio la minore

20 aprile 2022
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SASSARI. Il pubblico ministero Ermanno Cattaneo non deve aver ritenuto convincenti le dichiarazioni rese in aula dall’imputato che di fronte al collegio presieduto dal giudice Elena Meloni aveva negato con forza di aver mai toccato quella ragazzina di tredici anni che lui e sua moglie consideravano come una figlia. Non deve averle considerate plausibili a tal punto da chiedere nei suoi confronti una condanna a sette anni di carcere.

L’uomo, commerciante, deve rispondere di un reato molto pesante: violenza sessuale. E la presunta vittima sarebbe proprio la tredicenne, sua vicina di casa. Accusa che l’imputato aveva respinto in aula dove aveva spiegato che lui e sua moglie volevano bene a quella ragazzina tanto che avevano avviato le pratiche per l’affidamento temporaneo. La mamma della tredicenne, infatti, era finita agli arresti domiciliari in seguito a un’indagine per spaccio di droga e la figlia – dopo il pronunciamento del tribunale dei minori – era stata inserita in una comunità. Quella coppia era sempre stata sia per la tredicenne che per sua madre un punto di riferimento: oltre che essere vicini di casa, infatti, i due le aiutavano economicamente. Ma a un certo punto la ragazzina aveva accusato l’uomo, un 44enne, di abusi e lui era finito a processo.

Il presunto episodio di violenza sessuale era saltato fuori perché, durante il soggiorno in comunità, alla ragazzina era stato concesso il permesso di andare a trovare la mamma ma alle educatrici, inaspettatamente, aveva detto di non volerlo fare. Tanto meno voleva vedere i due vicini. Un rifiuto apparso strano proprio per via della fiducia da sempre manifestata verso la coppia. La tredicenne aveva raccontato che un giorno l’uomo, approfittando di un momento in cui la moglie non era in casa, l’avrebbe palpeggiata nel seno. «Non avrei mai potuto farlo – aveva detto lui ai giudici durante l’esame cui aveva voluto sottoporsi – Non è mai successo che io sia rimasto da solo con lei in casa». Circostanza, questa, confermata dalla moglie, anche lei sentita in aula: «Quando non eravamo in negozio io e mio marito stavamo a casa insieme. E quando la bambina veniva a trovarci io c’ero sempre. Dopo queste accuse terribili abbiamo voluto interrompere noi i contatti. Insieme alla mamma è poi tornata in negozio, le aiutavamo con la spesa, ma le abbiamo mandate via». Durante l’incidente probatorio la ragazzina aveva confermato le accuse ma non aveva fatto cenno a un altro episodio di cui invece ha parlato in seguito sua mamma: la donna ha infatti riferito che la figlia le avrebbe detto di non voler più andare a casa dei due commercianti perché «lui si era abbassato i pantaloni, poi li aveva abbassati a lei e l’aveva toccata nelle parti intime». Un dettaglio che però non era mai emerso nel processo. Nessun riferimento al palpeggiamento sul seno perché la figlia, così aveva spiegato la donna, non gliene avrebbe mai parlato.

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