La Nuova Sardegna

Sassari

A Stintino è corsa a due per la successione a Diana

di Roberto Sanna
A Stintino è corsa a due per la successione a Diana

Il sindaco lascia dopo 15 anni, in lizza Angelo Schiaffino e Rita Vallebella

02 giugno 2022
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STINTINO. Poco più di mille elettori seduti su un paradiso naturalistico e turistico unico al mondo. E un paese dal doppio volto, col sindaco che per metà dell’anno deve gestire una popolazione che arriva anche a 50mila persone nei periodi di punta estivi e d’inverno, come tanti altri, con i suoi 1500 residenti lotta contro la carenza di servizi, prima di tutto scolastici e sanitari, e lo spopolamento. Governare Stintino è meno facile di quanto può sembrare e la tornata elettorale del 12 giugno segnerà un cambio alla guida del municipio: Antonio Diana dopo tre mandati consecutivi deve lasciare e per raccogliere la sua eredità sono in ballo due liste civiche. Una è “Stintino passi avanti”, più legata all’amministrazione Diana, con a capo il vicesindaco uscente Angelo Schiaffino (con 11 candidati: Licia Vittoria Silvia Bonifacino, Martino Cugusi, Francesca Demontis, Giuseppe Gaetano Denegri, Daniela Diana, Giovanni Matteo Gadau, Alessandro Maggiolo, Fabrizio Modica, Mario Mura, Gabriele Pagano, Fabiana Stacca). L’altra è “Stintino sei tu 2” guidata da Rita Limbania Vallebella (egualmente con 11 candidati: Agostino Schiaffino, Antonella Meloni , Barbara Irene Chessa, Enrico Scano, Giada Moschella, Luisella Vincenza Mura, Mario Depalmas, Marta Diana, Pietro Maddau, Maria Sara Sechi, Mara Sanna).

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La continuità. La candidatura di Angelo Schiaffino, 42 anni, operatore turistico, è stata una conseguenza naturale della sua attività politica cominciata giovanissimo più di 20 anni fa con l’allora sindaco Lorenzo Diana. Nei tre mandati di Antonio Diana è stato prima assessore e poi vicesindaco e il suo proposito dichiarato è «portare a compimento quello che abbiamo cominciato negli anni scorsi, in particolare nel settore delle opere pubbliche» spiega. Con qualche novità: «Abbiamo certamente un dna di continuità ma otto nomi su undici sono nuovi, così come è nuovo il nome della nostra lista civica. Non abbiamo colori né bandiere: noi non facciamo politica, noi facciamo amministrazione». Il fronte delle opere pubbliche è corposo: «Tengo a dire che si tratta di opere reali, dove ci sono i finanziamenti e sono in corso le varie fasi di progettazione. Parlo delle opere di tutela della Pelosa, l’ampliamento del porto turistico e relativi servizi, la Casa dell’anziano». Con idee per la frazione di Pozzo San Nicola «che è molto vivace economicamente e va sfruttata per la sua posizione baricentrica nella Nurra. Qui vorremmo far nascere un poliambulatorio a gestione privata e una zona produttiva capace di attrarre molti investitori anche da altri territori vicini». E poi c’è il problema delle famiglie che vanno via: «Costruire a Stintino costa, la gente va via e perdiamo interi nuclei che non ritornano più: da noi non esiste l’edilizia popolare, stiamo studiando soluzioni favorevoli per aiutare le famiglie a costruire qui la loro casa. A patto, però, che i beneficiari restino davvero qui, che mandino i loro figli a scuola e ripopolino il paese».

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La novità. Rita Vallebella, avvocata, 60 anni, fa di queste elezioni una questione di cuore: «Mi sono trasferita a Sassari per via del mio lavoro ma a Stintino ho i miei affetti più cari e del resto sono sempre tornata quando ho avuto un momento libero. Quando mi hanno chiesto di candidarmi ho risposto subito di no, poi mi sono presa 10 giorni di riflessione e ho accettato perché vorrei restituire a questa comunità quello che mi ha dato in tanti anni. Negli anni Novanta ho fatto politica in paese per dieci anni e sono stata anche consulente del Psd’Az con Mario Melis europarlamentare, pensavo di aver chiuso ma non me la sono sentita di dire di no a questa chiamata». Il suo è un programma «prevalentemente socio-culturale – spiega –. Stintino è un posto dove l’estate va da sola, si tratta di gestirla adeguatamente. Però c’è il resto: gli anziani, i bambini, la socialità da ritrovare. L’età media della mia squadra è di 35 anni, sono giovani ma non giovanissimi, qualcuno ha già esperienza in politica: ho chiesto di lavorare e tenere un profilo basso. Voglio rivalutare il territorio con un progetto che nasce dal basso, creare una rete di associazioni e cooperative con le quali portare avanti una visione di Stintino che non abbia al centro solo il potere. Dobbiamo pensare al paese, renderlo vivibile per dodici mesi, pensare a un turismo che vada avanti con la natura, il trekking e l’archeologia. Vorrei creare un sistema di cura del territorio capace di andare avanti da solo, la nostra è una comunità con grandi potenzialità e mi piacerebbe formare figure professionali in grado di lavorare in paese tutto l’anno».
 

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