La Nuova Sardegna

Sassari

Le cavallette adesso invadono anche i campi del Goceano

Elena Corveddu
Le cavallette adesso invadono anche i campi del Goceano

L’emergenza Grido di allarme dei sindaci: «Danni ingenti»

23 giugno 2022
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Bono. Le cavallette che da giorni assediano il centro Sardegna sono arrivate anche nel Goceano. A dare l’allarme è il presidente della Comunità montana Antonio Fadda, sindaco di Esporlatu: «Anche noi siamo invasi. Il problema delle locuste è diventato anche il nostro. Le cavallette sono presenti partendo da Illorai fino al territorio di Bultei e ai confini di Benetutti». La denuncia è partita a Ottana durante un incontro con gli assessori regionali all’Agricoltura, Gabriella Murgia, e all’Ambiente, Gianni Lampis, e numerosi consiglieri regionali. Le locuste si sono riversate nei campi, negli orti e nei giardini provocando ingenti danni che mettono a rischio colture e pascoli.

Il Comune più colpito del Goceano, in questo momento, è Bultei. «Abbiamo aperto uno sportello – spiega il sindaco Daniele Arca – per la presentazione delle domande relative ai danni per le aziende. Abbiamo attivato lo stato di calamità naturale dall’8 giugno. La parte più colpita del Comune è quella bassa, abbiamo già ricevuto numerose domande. Sono intervenuti i tecnici di Laore per la disinfestazione, che ringraziamo, ma non è abbastanza. Non sono state dettate linea guida, da parte della Regione, che potevano anche essere indirizzate, per esempio, direttamente agli agricoltori tramite le agenzie. Il fenomeno è stato contrastato in ritardo. Si attendono anche i ristori». L’invasione tocca un territorio, quello del Goceano, già fragile a causa del fenomeno degli incendi. Già chiesto lo stato di calamità naturale da parte dei Comuni del nuorese con urgenti ristori per le imprese colpite. «Ci troviamo davanti a un problema che non possiamo combattere – aggiunge Antonio Fadda, sindaco di Esporlatu, a nome dei primi cittadini del territorio – e che si ripresenterà puntuale il prossimo anno. Le locuste tra poco cesseranno la loro breve vita ma deporranno le uova che si riprodurranno a milioni, se non a miliardi. Abbiamo chiesto che la Regione si faccia carico della prevenzione e che si studi un piano strategico».l
 

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