La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari

La tragedia di Antonio Masia: «Morto per il suo lavoro»

Luca Fiori
La Gesam e, nel riquadro, la vittima Antonio Masia
La Gesam e, nel riquadro, la vittima Antonio Masia

Sassari, la moglie dell’operaio deceduto 10 giorni fa alla Gesam non si dà pace. Attesa per gli esiti dell’esame autoptico. Oggi l’ultimo saluto a Bancali

04 agosto 2022
2 MINUTI DI LETTURA





Sassari «Antonio era una persona sana, non ha mai avuto problemi cardiaci. Ha sempre lavorato ed era uno che non riusciva mai a stare con le mani in mano, doveva sempre sentirsi impegnato. Quello che ci sembra assurdo che ci abbia lasciati così presto, proprio mentre svolgeva il suo turno di lavoro nell’azienda per la quale ha dato tutto, anche la vita».

Non si dà pace Rita Coco, 54 anni, moglie di Antonio Masia, l’operaio 53enne trovato morto il 25 luglio scorso all’interno dello stabilimento Gesam di Truncu Reale, dove lavorava da oltre dieci anni. Ieri pomeriggio nell’istituto di patologia forense dell’università è stato eseguito l’esame autoptico, ma gli esiti degli accertamenti medico legali non sono stati comunicati né ai familiari né all’avvocato Daniele Alicicco, il legale al quale si sono rivolte la moglie e le due figlie dell’operaio per chiedere che venisse fatta chiarezza su un morte che resta misteriosa.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:sassari:cronaca:1.100064198:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/sassari/cronaca/2022/08/03/news/sassari-operaio-muore-durante-il-turno-la-famiglia-diteci-cosa-e-successo-1.100064198]]

Il medico legale Francesco Serra depositerà gli esiti della perizia entro sessanta giorni in Procura. Nel mentre l’inchiesta, affidata al sostituto procuratore Maria Paola Asara, va avanti per capire cosa sia accaduto il pomeriggio di dieci giorni fa all’interno dell’impianto di smaltimento dei rifiuti.

Antonio Masia era entrato a lavoro alle sei del mattino e avrebbe dovuto lavorare fino alle 14, ma purtroppo non è mai tornato a casa. «Inizialmente non mi sono preoccupata - racconta la moglie - poi con il passare delle ore ho capito che era capitato qualcosa di brutto. Prima di andare a cercarlo con mia figlia Antonella - prosegue Rita Coco - gli ho fatto sessantuno telefonate, ma non mi hai mai risposto. Antonio mi ha sempre richiamata subito, non mi avrebbe mai fatta preoccupare. Ora vorrei solo sapere cosa gli è successo».

La morte dell’operaio era stata inizialmente archiviata come un fatto naturale e il suo corpo era stato restituito ai familiari. Ma dopo 24 ore, la sera del 26 luglio, la salma è stata prelevata dalla villetta di Bancali e portata nell’istituto di medicina legale. Per una settimana la famiglia dell’operaio non ha più avuto notizie, fino a due giorni fa quando gli è stato comunicato che era stata disposta l’autopsia per ieri pomeriggio.

«Ora attendiamo di sapere cosa è successo - commentano le figlie Marina e Antonella - nostro padre era un grande lavoratore, tra le altre cose era un ottimo giardiniere. E poi lavorava il legno - aggiungono - creava mobili, soprammobili e lampadari. Era amato da tutti - concludono - era quello che nel gruppo delle amicizie strappava sempre un sorriso con la sua simpatia». Questo pomeriggio alle 15.30 l’ultimo commosso saluto nella chiesa di San Gavino martire a Bancali.


 

Video

Raggiunto l'accordo per la Giunta, Alessandra Todde: «I nomi degli assessori subito dopo Pasqua»

Le nostre iniziative