Sassari, l’intramontabile drogheria Piras: 127 anni di spezie, caramelle e caffè
La storica bottega di largo Cavallotti fu inaugurata nel 1895 da Gavino Piras
Sassari Il castello era stato abbattuto da pochi anni quando, tra queste mura, si cominciò a vendere spezie, sardine e chicchi di caffè. Sassari ha poi cambiato il suo volto e sopra, nel frattempo, è anche comparso un robusto grattacielo che domina dall’alto tutta la città. La drogheria Piras, però, è sempre rimasta al suo posto, con le sue bilance vintage e una miriade di barattoli di vetro sistemati su arredi anni Sessanta e riempiti di noci, mandorle, legumi e caramelle colorate.
«Qui si resiste dal 1895. Certo, non si lavora più come un tempo ma riusciamo comunque ad andare avanti assicurando la qualità dei prodotti e anche la nostra lunga esperienza» dice col sorriso Carla Temussi, al timone della storica drogheria di largo Cavallotti come, prima di lei, toccò a suo padre, a suo nonno e prima ancora direttamente a lui, Gavino Piras, il commerciante da cui tutto ebbe inizio.
La storia Carla Temussi va particolarmente fiera di gestire la vecchia bottega di famiglia. «Per me è importante portare avanti la tradizione – confessa –. Questa è la drogheria più antica della Sardegna. La aprì Gavino Piras, sassarese, proprietario di diversi immobili in città. Qui in largo Cavallotti decise quindi di creare una rivendita di coloniali, spezie, caffè, tè e anche generi alimentari. Mi sono documentata e ho scoperto che lo scrittore Enrico Costa chiamava queste botteghe rivendugliole, cioè dei bazar in genere piccoli e poco illuminati dove si poteva trovare davvero di tutto, come anche sardine, tonno, cereali, zolfo, scope. Gavino Piras dormiva qui accanto. Allora era tutto diverso, il grattacielo ovviamente non c’era».
Negli anni Trenta, poi, la drogheria venne prima presa in affitto e poi acquistata, per un totale di 65mila lire, da Ezio, il nonno di Carla. «All’epoca era una bella somma – dice la nipote –. Mio nonno acquistò anche il nome, perché la drogheria aveva successo e tutti la conoscevano come Piras. Fece una scelta di tipo commerciale». Con Ezio Temussi alla guida la bottega crebbe fino a diventare sempre più un punto di riferimento per Sassari e il resto della provincia. «Cominciò a vendere anche merce introvabile – spiega Carla Temussi –. E qui conobbe anche mia nonna Elena. Era la sua commessa, poi divenne la moglie. Molti clienti, tra i più anziani, la ricordano ancora. Mio padre Carlo, invece, cominciò a lavorare qui quando aveva 17 anni. Apprese il mestiere da mio nonno, anche in modo abbastanza rigido e severo, e qui rimase fino al 2008. Ampliò la licenza commerciale e aggiunse solventi e prodotti per l’enologia. Mia madre Maria, invece, faceva l’insegnante in una scuola materna ma per un lungo periodo lavorò anche lei qui».
Il presente Carla Temussi non ha mai voluto cambiare né l’aspetto né l’offerta della drogheria. «Ho cercato solo di dare una impronta più attenta alle esigenze di chi vuole seguire una alimentazione più salutare, ha intolleranze oppure è vegano – spiega –. Una delle nostre caratteristiche è quella di vendere la merce sfusa. Ancora oggi ci sono persone che arrivano da lontano per fare degli acquisti qui. Penso per esempio a chi cerca la concia, che è la miscela di spezie che serve per condire gli insaccati fatti in casa. La prepariamo noi».
Nella Drogheria Piras, dove lavorano anche Maria Domenica Fiori e Carmen Pórtera, fidatissime collaboratrici di Carla Temussi, nonostante il mondo sia cambiato la gente continua a entrare. «Il nostro volume di affari non è più quello dei tempi di mio nonno o di mio padre – riconosce la titolare –. La grande distribuzione ci ha sicuramente penalizzato, ma ci salva il fatto di puntare sulla qualità, anche se a volte si paga di più. E poi penso che il nostro valore aggiunto sia l’esperienza, siamo sempre pronti ad ascoltare e consigliare i clienti. Tutte cose che facciamo con l’orgoglio di portare avanti un piccolo pezzo di storia della città».