La Nuova Sardegna

Sassari

Santa Maria di Pisa 

Sassari, la fogna invade un appartamento: «Ci hanno tolto anche la dignità»

di Dario Budroni
Sassari, la fogna invade un appartamento: «Ci hanno tolto anche la dignità»

È accaduto in una casa popolare: «Nessuno ci aiuta»

17 febbraio 2023
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Sassari La fogna viaggia al contrario. Invece di finire nelle tubature sotterranee, i liquami sono tornati indietro e hanno invaso un appartamento al primo piano. «Ci hanno tolto anche la dignità. La fogna è uscita dalla vasca e dal water, ci siamo ritrovati con la casa tutta sporca e allagata. Sono ore che raccolgo schifezze di ogni genere» racconta esausta Giuseppina Secchi mentre si aggira tra pozzetti intasati, bacinelle e stracci inzuppati. Lei abita in una casa popolare di Santa Maria di Pisa, in un una delle palazzine che si affacciano sulle vie Giordano e Monteverdi. Con lei, dentro casa, ci sono altre due donne: una è allettata e l’altra è semi allettata. «Ditemi voi se tutto questo è normale – continua la donna –. Neanche nelle favelas accadono certe cose. Noi segnaliamo e protestiamo, ma nessuno ci ascolta».

Fogna in casa La vasca da bagno che vomita fogna non è certo un fulmine a ciel sereno. È da un pezzo che gli abitanti delle case popolari di via Giordano e via Monteverdi devono fare i conti con un impianto fognario da terzo mondo. Le canalette sono decrepite e i pozzetti sotto il palazzo si sono più volte intasati. Mercoledì sera, poi, la brutta sorpresa direttamente dentro casa, con la vasca da bagno e il water che hanno continuato a buttar fuori i liquami fino a ieri pomeriggio. «La fogna è arrivata fino al corridoio – racconta ancora Giuseppina Secchi –. Siamo veramente stanchi, non si può vivere in queste condizioni». Naturalmente la donna ha contattato chiunque. A cominciare dall’Area, l’ente regionale proprietario delle case popolari. «Ma nessuno ci ascolta – spiega Giuseppina Secchi –. L’Area non è intervenuta e ci ha detto di rivolgerci al Comune. Abbiamo chiamato il Comune e ci hanno detto che non è competenza loro. Poi sono arrivati i vigili e ci hanno spiegato che non possono fare altro che segnalare la situazione. Abbiamo contattato anche Abbanoa, ma pure loro dicono di non poter fare nulla. Quindi di chi è la competenza? Gli unici lavori che sono stati svolti li abbiamo pagati di tasca nostra. La cosa certa è che non possiamo andare avanti così. Le fogne sono collassate, sono disperata».

La protesta Nelle case popolari di via Giordano e via Monteverdi soffiano venti di rivolta. Quello della fogna dentro casa è infatti solo l’ultimo episodio di una lunga serie, visto che diverse palazzine continuano a perdere calcinacci e le mura sono divorate dalla muffa e dall’umidità. Anche gli impianti elettrici sono spesso inutilizzabili per via delle infiltrazioni d’acqua. Una situazione insostenibile contro la quale da tempo si batte il comitato di quartiere. «Noi continuiamo a raccogliere le segnalazione e le inoltriamo ai vari assessorati – spiega Gianluigi Onida del comitato di quartiere Latte Dolce e Santa Maria di Pisa –. Però, obiettivamente, ciò che stavolta abbiamo visto è mortificante sotto molti aspetti. Si va a intaccare la dignità delle persone. La problematica è delicata, ma le istituzioni non si preoccupano di risolverla. Questa è la verità». Poi un riferimento al solito rimpallo delle competenze. «Vorrei capire perché non interviene Abbanoa – prosegue Onida –. E anche perché la stessa Abbanoa dice di rivolgersi alle ditte private, che naturalmente devono essere pagate. Chiediamo l’intervento della Regione, perché qui le persone non possono continuare a essere trattate in questo modo. Spero che arrivino delle risposte e dei segnali di interesse, altrimenti ci muoveremo diversamente. E di sicuro non andremo a ostacolare una eventuale protesta dei residenti che ritengo più che giustificata».

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