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Donna morta nella casa di riposo Noli me tollere a Sorso, la responsabile a processo per omicidio colposo

di Luca Fiori
Donna morta nella casa di riposo Noli me tollere a Sorso, la responsabile a processo per omicidio colposo

Maria Franca Lupino rinviata a giudizio per la morte di Rosalba Scognamiglio

17 ottobre 2023
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Sorso La tragedia si era verificata a giugno di tre anni fa, quando Rosalba Scognamiglio, 82 anni, originaria di Napoli ma residente a Sorso da una vita, era morta in seguito a un caduta all’interno della casa di riposo “Noli me Tollere”, in cui era ospite. Nel registro degli indagati era stata iscritta Maria Franca Lupino, 56 anni, amministratrice della struttura per anziani finita nella bufera due mesi fa, dopo l’inchiesta dei Nas che ha portato al sequestro della residenza e alla sospensione per un anno proprio della Lupino e di una sua collaboratrice.

Per il decesso della 82enne Maria Franca Lupino è già stata rinviata a giudizio dal giudice dell’udienza preliminare Giuseppe Grotteria e i giorni scorsi si è aperto il processo nei suoi confronti - per omicidio colposo - davanti al giudice Silvia Masala. Secondo le accuse della Procura della Repubblica di Sassari, la responsabile della casa per anziani «a fronte di un quadro di decadimento cognitivo importante della 82enne - si legge nel capo d’imputazione - con conseguente disorientamento spazio-temporale, oltre ad altre patologie, quali l’insufficienza statico-dinamica, compromettente l’equilibrio, e in presenza di riscontrati atti di autolesionismo» avrebbe omesso di adottare dei comportamenti che avrebbe potuto scongiurare la tragedia.

Secondo la perizia medico, legale affidata dal sostituto procuratore Enrica Angioni al perito Francesco Serra, la responsabile della casa di riposo di Sorso, difesa dall’avvocato Gian Mario Fois, avrebbe omesso di «attuare e predisporre un monitoraggio costante, necessario per neutralizzare le situazioni di pericolo per l’incolumità della persona - si legge ancora nel capo d’imputazione - ovvero omettendo di richiedere il ricovero presso una residenza sanitaria assistenziale».

Secondo quanto accertato dai carabinieri del Nas, a cui vennero affidate le indagini da parte della magistratura, Rosalba Scognamiglio, sarebbe morta a causa di un profondo trauma cranico dovuto a una caduta e al ritardo nei soccorsi. Il figlio dell’anziana deceduta si è costituito parte civile nel procedimento con l’avvocato Marco Manca. Durante gli accertamenti. prima dei carabinieri del Nas e poi nel corso della perizia medico legale, era emerso che inizialmente nessuno si era reso conto che la 82enne avesse riportato un trauma, «omettendo - è scritto nel capo d’imputazione - di richiedere tempestivamente dei mezzi e del personale di soccorso e in particolare del 118». Rosalba Scognamiglio era morta per una «encefalopatia traumatica acuta, con ematoma subdurale ed edema celebrale».

Nel corso della prossima udienza, fissata per fine gennaio, il giudice dovrà decidere se ammettere nel processo le dichiarazioni rese ai Nas da una operatrice sanitaria della casa di riposo (anche sul decesso di Rosalba Scognamiglio) nel corso della recente indagine, che ha portato due mesi al sequestro della struttura per anziani. Solo dieci giorni fa era stata rigettata dai giudici del tribunale del riesame la richiesta di dissequestro e contestualmente di annullamento dell’ordinanza nei confronti di Maria Franca Lupino. La casa di riposo era finita al centro dell’inchiesta della magistratura ad agosto per presunti maltrattamenti ai danni degli anziani ospiti. L’indagine era partita dopo la morte di un’altra anziana, soffocata dal cibo che stava mangiando.

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