La Nuova Sardegna

Sassari

L’emergenza

Sassari, agente del carcere di Bancali aggredito e ferito alla gola da un detenuto con una lametta: non è grave

Sassari, agente del carcere di Bancali aggredito e ferito alla gola da un detenuto con una lametta: non è grave

Solo l’intervento tempestivo di altri reclusi e degli agenti della polizia penitenziaria ha evitato conseguenze più serie. Il Sappe chiede il trasferimento dei detetuti stranieri nelle carceri dei paesi di origine

16 gennaio 2024
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Sassari Ancora un’aggressione all’interno del carcere sassarese di Bancali, dove qualche giorno fa – denuncia Antonio Cannas, delegato nazionale per la Sardegna del Sappe - un detenuto extracomunitario ha minacciato un agente  addetto al piano nella Sezione "protetti”, puntandogli una lametta alla gola. “Come ormai accade giornalmente – aggiunte Cannas –  l'agente era solo in sezione e grazie all'intervento prima degli altri detenuti e poi dei poliziotti del piano superiore, accorsi al trambusto sentito, si è evitato il peggio. L'agente ha riportato – fortunatamente – una lesione alla gola superficiale”.

“La grave vicenda porta alla luce, ancora una volta, le priorità della sicurezza, spesso trascurate, con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria – aggiunge Cannas –  specie rispetto a soggetti con evidenti problemi psichiatrici”.

Donato Capece, segretario generale del Sappe, rivolge “solidarietà e vicinanza al Personale di Polizia Penitenziaria di Bancali, che ancora una volta ha risolto in maniera professionale e impeccabile un grave evento critico” e giudica la condotta del detenuto “irresponsabile e gravissima”.

Capece, che ricorda il recente impegno assunto dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio e il suo omologo albanese Ulsi Manja di firmare un accordo rivoluzionario che consentirà il trasferimento, presso gli istituti di pena del Paese d’origine, dei detenuti albanesi oggi ristretti nelle carceri italiane, sottolinea il fallimento delle espulsioni di detenuti stranieri: sono state solamente 848 nel 2022 a fronte di circa 20.000 presenti tra i 60mila ristretti in Italia.

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